E’ stato finalmente riconsegnato alla comunità eugubina, ieri pomeriggio (venerdì 24 luglio), il restaurato, e a molti sconosciuto, vicolo sotterraneo che collega via della Repubblica a piazza San Giovanni, nel quartiere di San Giuliano a Gubbio.
Per rimettere a nuovo il vicolo della Gora, progetto fortemente voluto dall’Associazione Quartiere di San Giuliano e dall’Amministrazione comunale, sono stati investiti oltre 130mila euro, finanziamento concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. I lavori sono stati portati a termine dalle maestranze dell’Impresa Edile eugubina, sotto la supervisione dell’architetto Paolo Capacciola.
Gli spazi del vicolo, concessi in comodato d’uso dal Comune all’Associazione di Quartiere, saranno gestiti proprio da quest’ultima. Per il suo presidente, Francesco Pascolini, la rinascita di questo luogo storico “è un sogno diventato realtà, reso possibile solo grazie a coloro che amano Gubbio“. I locali saranno aperti aperti al pubblico a partire da agosto, dalle 10 alle 20.
L’inaugurazione del vicolo della Gora ha attirato tantissimi cittadini, alquanto curiosi di scoprire una zona prima totalmente inaccessibile. In mezzo a loro non poteva mancare il sindaco Filippo Stirati, che ha espresso tutto il suo entusiasmo per “aver riportato alla luce, nel migliore dei modi, un luogo così suggestivo della Gubbio sotterranea”. Il primo cittadino si è poi congratulato con l’Associazione San Giuliano, per aver dato “l’ennesimo contributo volto a far rivivere il centro storico e le sue radici storiche e culturali”.
Ai complimenti di Stirati si sono aggiunti anche quelli di Antonio Lanuti, della Fondazione Carisp Perugia, per il quale l’Associazione “è stava bravissima nel riuscire a catalizzare l’impegno di così tanti cittadini, dalle maestranze agli imprenditori fino alla stessa Fondazione”.
All’importante appuntamento erano presenti anche il presidente della Fondazione Carisp Perugia, Carlo Colaiacovo, il Vescovo Mario Ceccobelli, che ha benedetto la struttura, e lo storico locale Fabrizio Cece, che ha ripercorso le origini del vicolo della Gora.