E’ probabilmente uno degli appuntamenti più importanti per ricordare l’architetto della Scala di Milano. La mostra “Giuseppe Piermarini tra barocco e neoclassicismo. Roma Napoli Caserta Foligno”, in programma dal 5 giugno al 2 ottobre a palazzo Trinci a Foligno, città natale di Piermarini, è promossa dal comitato nazionale per le celebrazioni de II centenario della morte, con la collaborazione del centro studi sulla cultura e l’immagine di Roma. E’ realizzata con il patrocinio del ministero dei beni e delle attività culturali e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno. La mostra, curata da Marcello Fagiolo e Marisa Tabarrini, è divisa in sezioni cronologiche e tematiche. Dopo un excursus su Foligno, si apre con la Roma di Benedetto XIV e Clemente XIII, immortalata dalla grande veduta di Giuseppe Vasi, con una galleria di ritratti dei maggiori protagonisti: i due papi e i cardinali camerlenghi Silvio Valenti Gonzaga e Girolamo Colonna, promotori delle scienze e delle arti, e Boscovich, illustre scienziato docente al Collegio Romano, mentore di Piermarini. Vengono poi illustrati i luoghi del primo Piermarini: lo studio di Paolo Posi e il cantiere del palazzo del cardinale Girolamo Colonna alle pendici del Quirinale, oltre al laboratorio dell’effimero con le macchine pirotecniche delle Chinee. C’è poi spazio per il passaggio di Piermarini nello studio di Carlo Murena, luogotenente di Luigi Vanvitelli a Roma che gli consente uno stretto contatto con gli insegnanti e dell’Accademia San Luca.L’approdo a Napoli nello studio di Vanvitelli viene illustrato da opere di Luigi e Carlo Vanvitelli. Il gusto per il collezionismo archeologico è rappresentato da immagini della Villa Albani a Roma, opera di Carlo Marchionni, inaugurata con fasto nel 1761, e di Villa Farsetti a S. Maria di Sala, realizzata su progetto di Paolo Posi reimpiegando colonne antiche provenienti da Roma. Tra le opere concesse in prestito, ci sono tre dipinti del Colosseo di Andrea Locatelli, Bernardo Bellotto e Gaspare Vanvitelli oltre a dipinti di Giovanni Paolo Pannini e Pompeo Batoni. In una sezione a parte vengono esposti il modello settecentesco della facciata della Reggia di Caserta e il modello ligneo del Colosseo, opera di Carlo Lucangeli, con una restituzione dell’antico derivata da Carlo Fontana e dai disegni di Vincenzo Brenna.Nella conferenza stampa di presentazione della mostra, svoltasi stamani in Comune, è stato ricordato che nel mese di luglio verranno presentati al Ciac (Centro Italiano di Arte Contemporanea) elaborazioni multimediali e nuove contestualizzazioni degli apparati effimeri ideati da Piermarini. Tutto si basa su lavori proposti da nove studi di progettazione italiani che, prendendo spunto dal catasto gregoriano del 1819 di Foligno, pochi anni dopo la morte dell’architetto (1808) immaginano una Foligno utopica che avrebbe potuto disegnare lo stesso Piermarini. “E’ una mostra di grande qualità – ha detto il sindaco Nando Mismetti – che conferma la volontà di far crescere la città investendo in eventi culturali di questo tipo che possono avere un richiamo nazionale”.
GIUSEPPE PIERMARINI, TRA BAROCCO E NEOCLASSICISMO. LA MOSTRA A PALAZZO TRINCI
Ven, 28/05/2010 - 21:21