Claudio Bianchini
Sono passati nove giorni e ancora nessuna traccia di Giovanni Miceli – detto Gianni – il marito della bandate Olga Dunina, accusato di uxoricidio ed occultamento di cadavere. Il rinvenimento del corpo risale alla tarda mattinata di lunedì scorso, lungo la strada de 'La Paciana' che collega Foligno a Spello. La 62enne ucraina era stata sistemata all'interno di un grande scatolone ricoperta da sacchi dell'immondizia, coperte e lenzuola tenute insiemme da cellophane e nastro adesivo.
Uccisa in casa – La povera vittina è stata uccisa a bastonate, probabilmente all'interno di un appartamento in via Petrucci in pieno centro storico a Foligno. Nella stanza sarebbe rimasta almeno una giornata, poi trasportata in un furgoncino con l'aiuto di un 45enne tunisino amico del Miceli, al quale sarebbero stati consegnati 50 euro di ricompensa, laciandogli credere si trattasse di smaltimento illecito di rifiuti nocivi.
Miceli nascosto a Roma – L'uomo, originario della Sicilia ma per circa 30 anni residente a Roma dove ha un'ex moglie ed un figlio, potrebbe proprio essere rifugiato nella capitale. Nell'area romana infatti, una cella telefonica ha intercettato il segnale del suo telefonino, poi però, silenzio assoluto. Si cerca un complice che lo assista nella latitanza, considerando anche che Miceli non ha disposizione alcun mezzo e dovrebbe spostarsi a piedi o con i mezzi pubblici.
Presi i risparmi di Olga – Per le spese dei primi giorni potrebbe utilizzare i risparmi sottratti alla povera Olga ma a quanto pare il gruzzolo non sarebbe particolarmente consistente. Comunque da oltre una settimana gli inquirenti sembrano non riuscire a trovare il bandolo della matassa. Non può essere del tutto esclusa nemmeno l'ipotesi del suicidio: Miceli ormai braccato e senza più via d'uscita potrebbe aver tentato l'estremo gesto, togliendosi la vita.