“Il gioco d'azzardo, fortemente cresciuto in Italia negli ultimi anni con il diffondersi di slot machine e video-poker, sta creando seri problemi di dipendenza patologica dal gioco, del tutto simili agli abusi di alcoolici o sostanze stupefacenti, con effetti devastanti sulle fasce più deboli della popolazione e sulle loro famiglie”. Lo afferma Sandra Monacelli, capogruppo Udc a Palazzo Cesaroni, nella relazione che accompagna la sua proposta di legge, trasmessa al presidente del Consiglio regionale, allo scopo di inviarla all'esame del Parlamento nazionale come iniziativa della Assemblea regionale umbra, per sancire la illiceità dell'installazione di apparecchi che propongono giochi d'azzardo con vincite in denaro, tradizionalmente relegati nelle apposite case da gioco, i cosiddetti casinò.
La proposta – Il testo di legge si popone di modificare la vecchia normativa del 1931 (decreto 773 che approvava il Testo unico delle leggi di sicurezza), per stabilire la illiceità dei sistemi di gioco d'azzardo nei luoghi pubblici, o aperti al pubblico, comprese le sedi di circoli e associazioni. Nella relazione si afferma anche che è da condannare la stessa ripetitività meccanica del gioco d'azzardo proposto dalle macchine elettroniche che crea, conseguentemente, comportamenti di natura compulsiva nei confronti delle continue e sempre maggiori some di denaro che il gioco richiede. Monacelli mette in guardia dai rischi di una evidente collateralità del gioco con gli ambienti della criminalità che spesso gestiscono le attività connesse al gioco d'azzardo.
Le sanzioni – La proposta a firma del capogruppo Udc prevede anche sanzioni amministrative nei confronti dei futuri contravventori, con il pagamento di multe variabili da mille a seimila euro per ciascun apparecchio illegittimamente installato, e per coloro che corrispondano premi in denaro o comunque diversi da quelli legalmente riconosciuti. La legge prevede in ultimo la confisca degli apparecchi non previsti dalla legger e la loro distruzione.