Un’altro giallo ha contraddistinto la incandescente fase preelettorale che sta interessando la città di Spoleto, fase che terminerà con le elezioni del prossimo 10 giugno (all’eventuale ballottaggio il 24 successivo). Partiti e movimenti sono in corsa per chiudere le liste, anche se c’è chi ha già terminato il compito e cominciato a raccogliere le firme.
M5S, un regista per la cultura
Il primato, su questo aspetto, spetta per il momento al M5S che la settimana scorsa ha ufficializzato lista e pure una parte di squadra. Ad Agnese Protasi, che in caso di vittoria di Tommaso Biondi ricoprirà la carica di Vice sindaco, si aggiunge il nome del noto regista Stefano Alleva (Un medico in famiglia, La squadra, Un posto al sole, Elisa di Rivombrosa in tv; alcune produzioni teatrali per il Festival dei Due Mondi) al quale verrà affidato l’assessorato alla cultura.
Gazebo per Lega e Rinnovamento
Venerdì pomeriggio la coalizione di centrodestra che sostiene Umberto De Augustinis ha chiuso definitivamente il “perimetro” e fatto una prima disamina delle liste dei candidati al Consiglio comunale. Non tutto è ancora definito, almeno per Forza Italia e Fratelli d’Italia che stanno facendo gli ultimi ritocchi a qualche nominativo. Tutto di corsa, tanto che c’è chi sarebbe stato candidato a propria insaputa: nominativi depennati e mille scuse di accompagno.
Quasi pronta anche la lista civica di De Augustinis nella quale potrebbero comparire nomi di area socialista come l’ex segretario del garofano Roberto Ranucci. Ranucci, se confermato, avrebbe di fatto rotto con la lista civica “Spoleto civica e riformista”, annunciata lo scorso 21 aprile e che dovrebbe proseguire la corsa con il centrosinistra. Fonti autorevoli avanzano anche il nome della professoressa Miriam Carletti.
Lega e Rinnovamento hanno chiuso l’elenco tanto che da questa mattina hanno aperto il gazebo in piazza Garibaldi per raccogliere le firme.
I candidati, out Bernelli
Nella Lega spicca quale capolista il consigliere comunale uscente Sandro Cretoni, il collega Stefano Proietti (nella scorsa tornata correva per Rinnovamento), l’ex consigliere An-Pdl David Militoni e il sindacalista Giampaolo Fagotto. Out invece Wolfgang Bernelli, che nei giorni scorsi era partito con una campagna elettorale in proprio, ufficializzando in qualche modo la propria candidatura con il partito di Matteo Salvini. Cosa sia andato storto non è dato sapere: Bernelli ha comunque convocato per le 10,30 di lunedì 7 maggio una conferenza stampa al bar Canasta. In casa di Rinnovamento, figurano i nomi dell’assessore uscente Angelo Loretoni e il presidente della lista Pierfrancesco Graniti. La lista che il compianto Cardarelli aveva portato a vincere le elezioni perde in un colpo solo diversi nomi: da Zefferino Monini a Maria Rita Dell’Anno, Maria Caporicci e Maurizio Zualdi. Resta in sospeso solo quello del presidente del consiglio comunale Giampiero Panfili.
Ecco i due schieramenti (Rinnovamento è in attesa di una conferma per il 24mo nominativo), con la Lega che ritaglia 10 posizioni al gentil sesso (8 Rinnovamento).
LEGA: Sandro Cretoni, Andrea Borgotti, Giampaolo Fagotto, Cesare Loretoni, Francesco Flavoni, Stefano Proietti, Massimo Crescentini, Massimo Scerna, Cristian Dell’Aira, Paolo Imbriani, Fabio Mosciatti, Riccardo Fedeli, David Militoni, Stefania Friggeri, Maria Chiara Sordini, Simona De angelis, Maria Lucia Proietti, Candida Bartoli, Emanuela Bernardini, Lucia Gobbini, Maria Rita Zengoni, Monica Bernardini, Elisabetta Muccini e Debora Pompili.
RINNOVAMENTO: Angelo Loretoni, Riccardo Agliani, Cristina Bonucci, Alberto Cavalieri, Pietro Ciliberto, Alessandro Maria De Angelis, Antonio Di Cintio, Mohamed El-Hacmi, Adriano Federiconi, Mirko Federiconi, Pierfrancesco Graniti, Lorena Luzzi, Alessandra Martini, Debora Mattioli, Andrea Musiani, Enrico Nizi, Gabriella Pallucco, Patrizia Pastorelli, Roberto Rossi, Michele Sabatini, Andrea Santini, Bernardetta Tafuro, Romina Virgili.
“Giallo” su candidatura Gori
Ma ad alimentare la giornata è stato ancora una volta il centrosinistra spoletino, che vede protagonista anche la minoranza interna al piddì indisponibile ad accogliere la proposta della candidatura di Camilla Laureti. Nelle ultime 48 ore incontri e accordi si sono susseguiti alla velocità della luce: Hotel Clitunno, Hotel Arca, la sede della consigliera Marina Morelli per “Impegno per Spoleto” e Valle Rosa sono i luoghi di incontro tra piddini, socialisti ed esponenti della lista civica “Spoleto Sì” che fa capo a Maurizio Hanke. Proprio quest’ultimo stamani ha rotto gli indugi inviando alle redazioni un comunicato per annunciare la candidatura a sindaco – sarebbe il sesto – dell’architetto Bruno Gori, nome già avanzato dalla minoranza del Pd. Leggiamo la nota battuta alle 11.15: “Domenica 7 maggio alle 17,30 si terrà la annunciata Convention che riunirà i candidati al Consiglio comunale e il candidato sindaco della coalizione architetto Bruno Gori. Sarà l’occasione per presentare il programma amministrativo della coalizione di forze politiche e liste civiche che si apparenteranno per sostenere la candidatura di Gori”. Che sia lo strappo definitivo dal piddì dei consiglieri uscenti Martellini-Rossi-Zampa e dell’area che si riconosce in loro? Difficile dirlo ancora con precisione. La minoranza dice di non saper nulla di questo comunicato, limitandosi a confermare che sul nome di Gori si è continuato a lavorare per ripresentarlo, magari sostenuto da una più ampia coalizione, alla prossima assemblea di lunedì 7 maggio. Che si sia trattata dunque di una iniziativa personale di Hanke? Alle 13,46 un secondo comunicato di Hanke infittisce il giallo : “A parziale correzione del comunicato inviato, si intende precisare che nel corso della Convention di domani pomeriggio non sarà l’Architetto Bruno Gori a presenziare alla manifestazione di Spoleto Sì in qualità di candidato Sindaco. La riunione si terrà nello stesso orario”. Che Gori ci abbia quindi ripensato? Hanke, in caso di un passo indietro dell’architetto, potrebbe essere il sostituto, in pratica il sesto disposto a correre per lo scranno di primo cittadino. Esponenti del piddì che sostengono la candidatura di Gori, assicurano che l’architetto si è riservato ancora qualche ora prima di decidere. “Alle 18 (praticamente in questi minuti, n.d.r.) ci vediamo a Valle Rosa” dice un esponente della minoranza a Tuttoggi chiedendo l’anonimato “avremo da lui una risposta, al massimo per domattina sapremo la sua disponibilità”. La situazione comincia ad assumere i colori del grottesco. E quelli dell’ira del segretario provinciale Miccioni.
Ira Miccioni “fuori chi crea tensioni”
Alle 16,56 la dura nota di Miccioni che sbarra le porte a chi, pur avendo perso il recente congresso, intende governare il partito. Situazione che peraltro si sta registrando anche a Terni, a dimostrazione che forse c’è un disegno più “alto” di logorare partito e candidati. “Da settimane il Partito Democratico, a tutti i livelli, sta portando avanti, a Spoleto come in tutte le città al voto, un percorso di costruzione improntato al dialogo, all’ascolto, al confronto, per arrivare a progetti di rinnovamento profondo, di apertura alla società, di coinvolgimento delle migliori energie e all’altezza delle sfide che gli elettori e i tempi ci impongono, oltre che a proposte unitarie, credibili e competitive” scrive Leonardo Miccioni “A Spoleto, dove le difficoltà sono state più evidenti che altrove, proprio nell’ottica di rinnovamento e apertura e cercando di scardinare rigidità e liturgie, il Pd cittadino sta valutando con interesse la disponibilità di Camilla Laureti come candidato a sindaco. Per evitare incomprensibili e insanabili tensioni si è deciso, nelle settimane precedenti, di ricercare l’unità dei democratici prima della scelta definitiva del candidato sindaco. Ma le tensioni hanno continuato a sommarsi, peraltro ahimè, spesso con posizioni strumentali, mai sul progetto cittadino da mettere in campo o sulla visione per il futuro della comunità, ma quasi sempre sulle persone che saranno chiamate a interpretarlo”. “Ecco perché considero ancora più grave che oggi qualcuno presenti una candidatura autonoma fuori dal Pd, mettendo da parte l’interesse generale (della città prima ancora che del Pd). È evidente che se questa scelta dovesse essere confermata, anche per rispetto delle regole che ci siamo dati oltre che delle persone che rappresentiamo, dovremo considerare chiuso il percorso all’interno del Partito Democratico di quanti sceglieranno di sostenere progetti altri e alternativi, che rischiano di produrre fratture profonde e di interrompere un percorso di rinnovamento e di cambiamento”. Come dire, minoranza avvisata, mezza salvata.
Gori, “non posso accettare”
In prima serata l’architetto Bruno Gori contattato al telefono ha chiarito la propria posizione. “Non sapevo nulla del comunicato di questa mattina che mi ha lasciato sorpreso” dice a Tuttoggi.info “la disponibilità offerta al Pd qualche settimana fa aveva quale condizione la condivisione di tutto il Partito sul mio nome. Dopo di ché, anche per sopraggiunti impegni familiari e professionali, non posso accettare altre proposte simili. Mi ha fatto piacere ricevere tanti attestati di stima e affetto da parte di spoletini che spero di poter continuare a ricambiare con il mio lavoro che proseguirà all’insegna sempre della massima professionalità e correttezza nei confronti della nostra bella città“. Resta ora da capire se la minoranza, anche alla luce della dura nota del segretario provinciale, proseguirà nella ricerca di soluzioni alternative o accetterà le proposte avanzate dalla segreteria di Cardini.
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(aggiornato alle 20.08)