“Uno strumento fondamentale per monitorare costantemente la situazione e soprattutto per permettere ai cittadini di avere il quadro complessivo sulla gestione dei rifiuti”. Così il Presidente dell’AURI regionale, Andrea Sisti, ha presentato, nella sede AURI di Foligno, il report sull’attività di controllo per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani per l’Umbria.
Al tavolo, insieme al Presidente Sisti anche il Direttore dell’AURI, Giuseppe Rossi, il quale ha reso noti i risultati del report, pubblicato integralmente anche sul sito regionale dell’AURI. Per quanto riguarda la percentuale con cui ogni Comune incide complessivamente sull’attività regionale della raccolta differenziata, il report mette in evidenza come al primo posto ci sia Perugia, con il 14%, a seguire Terni con l’8%, Foligno al 4%, Città di Castello al 3.7%, Spoleto al 3%, Assisi al 2%, a seguire gli altri. Sul fronte dei mezzi e del personale utilizzato nei quattro ambiti di interesse dell’AURI, nel Sub Ambito 1 i mezzi a disposizione sono 225, con 251 unità di personale, nel Sub Ambito 2 si contano 623 mezzi e 758 lavoratori, nel Sub Ambito 3 ci sono 211 mezzi e 252 unità, nel Sub Ambito 4 i mezzi sono 325 con 473 lavoratori.
“È il primo anno dei controlli sui gestori della raccolta che viene riportato in un report completo di sistema -spiega il Presidente dell’AURI Sisti- e per noi è uno strumento fondamentale perché permette di avere un quadro complessivo della situazione, che mette in evidenza gli elementi positivi e le criticità su cui lavorare. E soprattutto è uno strumento utile per i cittadini perché dimostra in maniera concreta il rapporto tra la TARI e la gestione dei rifiuti. Per questo a settembre abbiamo già in programma una serie di incontri con i Sindaci, i Gestori, le Associazioni di categoria, le Associazioni ambientali, la Grande Distribuzione per fare il punto della situazione e mettere in evidenza le criticità dei territori, in modo che si possano risolvere e gestire nella nuova programmazione, anche al fine di ottimizzare i PEF e quindi la TARI in modo sostenibile”.
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