Gesenu, interdetta da appalti pubblici "rischio condizionamenti mafiosi" - Tuttoggi.info

Gesenu, interdetta da appalti pubblici “rischio condizionamenti mafiosi”

Sara Minciaroni

Gesenu, interdetta da appalti pubblici “rischio condizionamenti mafiosi”

Il provvedimento preventivo emesso dal Prefetto di Perugia sulla base dei rapporti con Simco a Catania | Marini incontra Romizi e presto i sindaci
Mar, 27/10/2015 - 13:47

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Un provvedimento interdittivo sulla base della normativa antimafia firmato dal prefetto di Perugia Antonella De Miro è stato notificato nella giornata di ieri alla Gesenu. Sulla società di raccolta rifiuti per metà del Comune di Perugia (il socio pubblico rappresenta il 45%)   specializzata nella gestione dei servizi per la nettezza urbana e già nell’occhio del ciclone per un’inchiesta della magistratura che riguarda appunto la gestione dei rifiuti con 16 indagati, adesso arriva un provvedimento che in Umbria non ha precedenti.

La notizia è riportata oggi dalla carta stampata e a quanto si apprende il  provvedimento fa riferimento a un presunto pericolo di infiltrazioni nella gestione dell’attività di impresa riguardanti sia soci privati sia le partecipazioni societarie che Gesenu ha in altre società di gestione ambientale in Sicilia, a Catania e a Messina che non avrebbe nulla a che vedere con l’inchiesta in corso sul versante umbro. 

L’atto dunque non riguarderebbe al momento alcun attività svolta nel Perugino ma è chiaro che avrà ripercussioni sulla partecipata, visto che l’atto di fatto esclude Gesenu dalla possibilità di partecipare agli appalti pubblici e potrebbe portare al commissariamento della società, il cui servizio di raccolta potrebbe comunque proseguire, in quanto si tratta di un appalto già in corso, in formula di una misura straordinaria concertata tra Prefettura di Perugia e il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone.

Il provvedimento in sostanza prende piede dai legami societari Gesenu con le aziende siciliane, indicando il rischio di possibili infiltrazioni mafiose che ha spinto il Prefetto di Catania a emettere analogo provvedimento notificato alla società Oikos, che faceva parte di Simco (di cui fa parte anche Gesenu). Nonostante la Simco abbia estromesso la Oikos dal consorzio il prefetto di Catania ha comunque segnalato la questione anche a Perugia. Il Prefetto De Miro dopo qualche mese di verifiche ha preso questa importante decisione sulla base anche di un altro aspetto, quello che alle dipendenze di Gesenu ci sarebbero soggetti pregiudicati con precedenti mafiosi. 

“L’interdittiva prefettizia antimafia alla Gesenu, società di notevole rilevanza per la gestione dei rifiuti nella nostra regione, è un fatto gravissimo che merita attenzione, a cominciare dalle istituzioni – ha affermato la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini – E’ noto, infatti, quale sia il ruolo di Gesenu nella sua titolarità di molti contratti di servizio in essere nella nostra regione, non solo per ciò che riguarda tutto il sistema di raccolta dei rifiuti e di pulizia delle città, ma anche per l’attività di gestione in capo a questa società degli impianti di trattamento dei rifiuti”.

Per queste ragioni già nel corso della mattinata c’è stato un incontro a Palazzo Donini, a Perugia, tra la Presidente della Regione, Catiuscia Marini, ed il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, cui ha partecipato anche il vicesindaco Urbano Barelli. A riguardo, il Comune di Perugia ha commentato così la vicenda: “l’Amministrazione segue con attenzione l’evolversi della situazione che vede coinvolta Gesenu, alla quale è stata notificata una misura interdittiva da parte della Prefettura. L’avvio di tale procedura – spiega Palazzo dei Priori – nasce da rapporti imprenditoriali che l’azienda avrebbe avuto nel tempo in Sicilia, e rispetto ai quali, tra l’altro, ha manifestato nell’ultimo anno la propria volontà di concludere. L’attuale Amministrazione è la prima interessata a fare chiarezza anche su eventuali responsabilità di scelte avvenute in passato che non si sono condivise allora, nè oggi. L’obiettivo di questa Amministrazione – prosegue la nota – è garantire il regolare svolgimento dei servizi pubblici, se possibile migliorandoli, e difendere la storia industriale ed i livelli occupazionali dell’azienda. E’ per questo che il Comune – conclude il comunicato – è pronto a mettere in campo ogni azione che, da un lato, sia di garanzia per i cittadini e, dall’altro, possa favorire il chiarimento della situazione stessa“.

“Come rappresentanti delle istituzioni – ha affermato la presidente Marini – abbiamo voluto avviare da subito una attenta riflessione sui provvedimenti adottati dal Prefetto di Perugia, Antonella De Miro, soprattutto al fine di individuare ogni azione possibile per tutela la centralità e funzionalità del servizio di raccolta dei rifiuti, di pulizia delle città e di gestione dello smaltimento degli stessi secondo quanto previsto dal nuovo Piano regionale di raccolta e smaltimento dei rifiuti, con particolare attenzione alle problematiche amministrative conseguenti all’interdittiva”.

A questo incontro ne seguirà a breve un altro con i rappresentanti degli altri comuni e enti che hanno  contratti di servizio con la Gesenu.

“La Regione Umbria – ha proseguito la presidente Marini – si è attivata da tempo, anche con il nuovo Piano regionale di raccolta e smaltimento dei rifiuti, per segnare un netto spartiacque indirizzandosi sempre di più verso la raccolta differenziata. Ed è già importante e significativo che nel suo insieme l’Umbria sfiori ad oggi il 50 per cento di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti, così come ci indicano gli obiettivi dell’Unione Europea. Se anche il territorio della Provincia di Terni e l’area del folignate-spoletino si impegneranno per incrementare il più possibile la raccolta differenziata, la nostra regione non solo avrà raggiunto e superato il valore del 50 per cento, ma si caratterizzerà quale una delle regioni con il più alto tasso di raccolta differenziata. Occorre, insomma – ha concluso la presidente –, una forte e decisa discontinuità che perseguiremo con determinazione”.

Gesenu è titolare di molti dei contratti di servizio in Umbria per la gestione della raccolta dei rifiuti, del loro trattamento oltre che della pulizia delle città. E’ per questo che non può che destare viva preoccupazione la notizia di una interdittiva prefettizia antimafia all’azienda”. Così il segretario regionale del Pd Umbria e presidente del gruppo Pd in Regione Giacomo Leonelli. “L’istituzione regionale, da anni attenta al tema rifiuti e in campo per una gestione sempre più innovativa, sostenibile e compatibile attraverso un piano ambizioso, si è già mobilitata, nelle scorse ore, allo scopo di garantire la continuità e la praticabilità di un servizio fondamentale per la comunità – prosegue Leonelli –  e di ridurre al minimo le difficoltà legate agli effetti di una interdittiva. E’ evidente che al fianco della Regione – ancora il segretario e presidente – anche il Comune di Perugia, titolare di una partecipazione societaria significativa nell’azienda, sarà, ovviamente, chiamato a fare la sua parte in maniera determinante”. “La vicenda – conclude Leonelli – sottolinea con drammatica evidenza la necessità e l’urgenza di accelerare il processo riformatore messo in campo dalla Regione in riferimento alla razionalizzazione della gestione dei servizi fondamentali. Serve, ora, tenere il passo delle riforme in merito alla istituzione di un gestore unico per acqua e rifiuti oltre che alla qualificazione delle partecipazioni societarie degli enti pubblici nelle società di servizi, voltando definitivamente pagina anche rispetto a una stagione di investimenti fuori regione la cui criticità è oggi sotto gli occhi di tutti”.

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