di Filt Cgil Umbria
Ancora una volta, anzi per l’ennesima volta, ci vediamo costretti a tornare con forza sul tema della sicurezza in ambito ferroviario.
Da quanto appurato, sembra infatti che nella notte tra giovedì e venerdì, la vetrata dello sportello numero 2 della biglietteria di Perugia, veniva sfondata (presumibilmente con un estintore) da ignoti, alla ricerca di qualcosa da sottrarre . Un tentativo di furto consumatosi nelle ore notturne, mentre la stazione era di fatto impresidiata.
Tale grave episodio rilancia il tema della sicurezza: più volte abbiamo denunciato come anche nella nostra regione esista in questi termini una vera emergenza, dalla tremenda aggressione a un Capo Stazione avvenuta tempo fa, alle più recenti aggressioni ai capitreno. E’ chiaro che la sicurezza a bordo dei treni passa anche dalla sicurezza nelle stazioni. Non è pensabile che il personale FS venga lasciato da solo ad affrontare situazioni di ogni tipo, il graduale impresenziamento delle stazioni da parte di FS e la riduzione sempre più consistente delle risorse della Polfer, stanno di fatto trasformando le stazioni Umbre, da luoghi pubblici in pericolose “Terre di Nessuno”.
Dal canto nostro, come organizzazione sindacale, rigettiamo completamente la logica per cui la legalità non possa essere garantita per mancanza di risorse. Giornalmente, operatori di biglietteria, capistazione, capitreno e addetti delle pulizie si trovano a contrastare fenomeni di questo tipo, esponendosi ai rischi del caso. Coscienti delle difficili condizioni sociali che vive il nostro paese, chiediamo alla politica regionale e alle istituzioni di intervenire con forza maggiore, perché vogliamo che le stazioni tornino ad essere luoghi pubblici, in cui l’incolumità di lavoratori e passeggeri venga garantita in qualsiasi ora del giorno e della notte, facendo sì che fenomeni come ad esempio quello dei senzatetto che popolano le nostre stazioni, siano arginati con le giuste politiche sociali. Questo ennesimo episodio purtroppo dimostra come quanto fatto fino ad oggi sia del tutto insufficiente e quanto siano necessari gli interventi da noi rivendicati.