Claudio Bianchini
A Roma il neo segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha fortemente voluto alla presidenza il suo rivale sconfitto, Gianni Cuperlo. Un segnale di unione e riappacificazione apprezzato in maniera bypartisan a livello nazionale. Ma sotto il torrino, a pochi giorni dal recente congresso comunale, già cominciano a serpeggiare i primi maldipancia. Per ora solo scricchiolii ma potrebbero trasformarsi in un vero e proprio terremoto interno.
La protesta dei cuperliani – I cosiddetti cuperliani lanciano un avvertimeno a mò di 'cartellino giallo' alla neo riconfermata segretaria Patrizia Epifani, che ha in qualche modo estremesso i rappresentati della mozione Cuperlo, inserendo nel direttivo soltano una rappresentante e violando, secondo qualcuno, i patti che avevano portato ad un congresso unitario. La renziana Epifani infatti, aveva ottenuto anche il via libera delle altri componenti, ma con patti ben precisi.
'Scelte non condivise' – 'I coordinatori della mozione Cuperlo, rispetto al congresso del Partito Democratico di Foligno, non condividono la scelta, del tutto autonoma della segretaria, rispetto alla composizione della nuova segreteria, ritenendola un atto referenziale di una sola componente del partito. Così facendo – prosegue la dichiarazione a mezzo stampa – non è stato rispettato il documento congressuale, dalla stessa sottoscritto, prima di essere rieletta. La segreteria, così composta – incalzano – non rappresenta le diverse sensibilità presenti nel Partito Democratico di Foligno.
'Frattura nel partito' – Tale decisione crea una frattura nel partito, di cui la segretaria ha la responsabilità, soprattutto dopo una fase congressuale condotta in un quadro unitario. Sarebbe pertanto auspicabile interpretare l’esigenza di cambiamento e rinnovamento – concludono – che evidenziano la voglia di un nuovo modo di far politica, richiesto dai tanti cittadini ed iscritti, che hanno partecipato alle primarie del congressi locali e nazionali del PD.