Dopo Trevi i frati minori sono pronti a lasciare anche Stroncone. La notizia si è diffusa dopo l’ultima riunione del consiglio pastorale parrocchiale. La decisione resa nota dai superiori della provincia serafica sarebbe quella di lasciare il convento di San Francesco di Stroncone. Ma per evitare la chiusura del convento, sono in corso interlocuzioni tra i francescani ed un altro ordine religioso.
La decisione, che sta creando malcontento tra i parrocchiani, pronti già alla mobilitazione popolare, viene confermata anche dalla Diocesi di Terni – Narni – Amelia, che, pur se esterna alle decisioni dei frati francescani, sta seguendo attentamente la vicenda. Ed al contempo fa anche chiarezza su alcuni aspetti.
“Decisione dei frati non è un capriccio”
“La provincia serafica dei Frati minori dell’Umbria, che cura il servizio pastorale della parrocchia di San Michele Arcangelo e San Nicola di Stroncone, nella parrocchia di San Biagio vescovo e martire in Coppe e al convento e la chiesa di San Francesco, dove riposano le spoglie del beato Antonio Vici da Stroncone, – si legge nella nota della Diocesi – ha comunicato di dover prossimamente lasciare la cura delle suddette parrocchie e la città di Stroncone per carenza di vocazioni e per altri progetti”.
Trevi, i frati francescani se ne vanno tra le proteste
“Tale decisione – prosegue la Curia ternana – riflette una situazione più generale degli ordini religiosi maschili e femminili e dei sacerdoti secolari, che nella diocesi di Terni – Narni – Amelia ha già fatto sentire negli ultimi anni le sue pesanti conseguenze. Solo per ricordare, negli ultimi anni hanno lasciato il loro servizio nei vari paesi della diocesi i seguenti istituti religiosi: i religiosi agostiniani a Terni, i salvatoriani a Narni, le suore Leonine e Orsoline a Terni, le maestre Pie Venerini a Terni e Amelia, le suore di Nostra Signora del Monte Calvario, le Suore del Perpetuo Soccorso a Città Giardino, le suore di Sant’Anna a Narni, le Figlie della Divina Provvidenza a San Valentino, le suore della Sacra Famiglia alla Polymer, le Paoline a Terni.
Purtroppo non vi sono segni che indichino una inversione di tendenza; anzi dobbiamo aspettarci ulteriori difficoltà da parte di altri istituti. Riferiamo questo solo per aiutare i fedeli a comprendere che anche la decisione dei Frati minori di Stroncone, che tra l’altro non è ancora definitiva, non nasce da un capriccio ma da reali difficoltà dei francescani. Tutto ciò crea certamente disagio alla popolazione e ai fedeli della città di Stroncone, ma occorre prepararsi alla novità.
Arrivano i missionari messicani
Il provinciale dei frati minori padre Durighetto, in accordo con il vescovo della diocesi padre Piemontese, sta valutando l’opportunità di non lasciare completamente sguarnito né il convento, né il santuario, né la parrocchia ed ha intrapreso contatti con la congregazione messicana dei Missionari della Natività di Maria perché essi subentrino alla comunità francescana per agevolare almeno in parte la continuità dell’esperienza religiosa e della vita pastorale.
La presenza fin da questi giorni di due missionari della suddetta congregazione mira a verificare la validità di questo avvicendamento e nello stesso tempo dovrà offrire al vescovo elementi di valutazione sull’opportunità della scelta.
Le voci diffuse riguardo al trasferimento delle reliquie del beato Antonio Vici in altro luogo sono infondate e false e chi le ha messe in circolazione si assume una grande responsabilità di turbamento dei fedeli e dell’opinione pubblica. Invitiamo caldamente i fedeli e la popolazione – conclude la nota della diocesi di Terni – Narni – Amelia – a favorire la serena presenza dei missionari e a pregare il Signore perché illumini i responsabili dei francescani e della diocesi per il raggiungimento di una soluzione idonea per il bene della comunità”.
La storia del convento
Secondo quanto viene ripercorso sul sito dei frati minori dell’Umbria, San Francesco raggiunse Stroncone – un piccolo paese a pochi km da Terni – nel 1213. Gli fu offerta una Cappella, dove, nel 1228, secondo il Gonzaga, fu costruito il primo convento dedicato a Santa Maria. Abbandonato successivamente, venne ripreso da Paoluccio Trinci e nel 1550 prese il nome di San Francesco. Vi hanno abitato i santi Bernardino da Siena, Giacomo della Marca, Giovanni da Capestrano.
All’esterno della chiesa furono costruite due cappelle dedicate rispettivamente a sant’Antonio abate e sant’Antonio da Padova. Quest’ultima era stata edificata a spese di tutto il popolo per particolari grazie ricevute. Qui fu chiamato a dipingere Tiberio d’Assisi che, nel 1509, vi affrescò la Madonna con Bambino, tra i santi Antonio da Padova, Girolamo, Michele arcangelo e Bonaventura. Nei successivi ampliamenti del convento importante quello riguardanti la biblioteca la quale già nel 1650 aveva una buonissima reputazione in quanto alla quantità di libri custoditi.
Sono nativi di Stroncone: San Ottone, protomartire francescano; il Beato Giovanni Vici, che successe a Paoluccio Trinci nella direzione dell’Osservanza e il Beato Antonio Vici. Questi morì a San Damiano in Assisi nel 1461, ma nel 1809, col favore dei francesi, il suo corpo – rimasto intatto – fu trasportato nella chiesa francescana di Stroncone ove gode di grande devozione presso i suoi paesani. Attualmente la Fraternità che abita il Convento svolge il servizio di Santuario, Casa di Accoglienza Spirituale, servizio parrocchiale e Cappellania del Carcere.