(Jac. Bru.) – “L’unica è lasciare le auto dall’altro lato della voragine e attraversarla a piedi”. Si attrezzano come possono gli abitanti di Firenzuola per far fronte al grave disagio causato dallo smottamento dei giorni scorsi. La via di comunicazione principale con Spoleto, dove molti dei residenti lavorano e mandano a scuola i figli, è infatti compromessa, e fare il giro inverso attraverso le frazioni di Messenano, Macerino e Fogliano per arrivare a Crocemarroggia vuol dire allungare di quasi mezz’ora oltre a percorrere una strada non asfaltata e molto angusta. Dopo la seconda chiusura del tratto franato gli abitanti hanno quindi deciso di lasciare un certo numero di auto parcheggiate al di là della voragine e di attraversarla a piedi ogni mattina coi figli al seguito per accompagnarli a scuola e poi recarsi al lavoro.
Una soluzione che, loro stessi ne sono consapevoli, non è il massimo quanto a sicurezza perché la frana continua a “camminare” verso il basso. I rilievi previsti per la giornata di ieri non sono stati effettuati poichè il terreno – aveva smesso di piovere da troppo poco – era ancora molle. E’ probabile che oggi i tecnici tornino sul posto con le loro attrezzature per sondarlo. Nelle prossime ore dovrebbe tenersi anche un vertice tra le amministrazioni comunali di Spoleto e Acquasparta per studiare soluzioni al problema, ad esempio la realizzazione di una strada provvisoria lungo un terreno privato che passa sopra alla collina franata (i proprietari si sarebbero già dichiarati disponibili a concederlo).
Non mancano infine, anche in una vicenda come questa, anche gli aspetti curiosi. Tra tutti spicca il messaggio, scritto a mano su un cartello bianco, che la frana stessa ha voluto mandare a tutti coloro che si stanno interrogando sulle cause di questo disastro. Un messaggio che punta il dito contro i tanti rattoppi di asfalto effettuati nel corso degli anni ad ogni segno di cedimento del terreno e contro il passaggio indiscriminato dei mezzi pesanti. Apparso già all’indomani del primo smottamento e firmato “anonimo da Firenzuola”, recità così:
“Ciao a tutti chi sono? Sono la frana. Cosa è accaduto? Semplice, premetto che sotto sotto causa infiltrazioni di acqua sono sempre bagnata, ma ho deciso di lasciare la mia residenza sita in Collebianco di Firenzuola, perché? Sono arrivata al limite della sopportazione. Dovete sapere che il mio movimento è iniziato molti anni fa e gli addetti alla manutenzione della SR 418 quando vedevano che avevo qualche crepa mi appesantivano d’asfalto e io sempre più giù. Non potete immaginare cosa significa sentirsi passare sopra bestioni del peso di 500-600 quintali, vorrei vedere voi. Auguro a chi verrà al mio posto che i signori regionali gli facciano piedi buoni e schiena migliore della mia e prendano anche provvedimenti per i bestioni… anche perché i signori autisti sono costretti a tagliare quasi tutte le curve creando un pericolo costante per tutti gli automobilisti. Detto ciò ora vi saluto e scivolo via”.
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