Funziona a Città di Castello la strategia delle fototrappole per contrastare gli illeciti ambientali. Le 45 sanzioni effettuate dalla Polizia Municipale tra agosto e ottobre e circa 100 persone convocate hanno infatti già dimostrato di rappresentare un forte deterrente per i cosiddetti furbetti della raccolta differenziata.
Nelle aree del capoluogo, del centro storico e delle frazioni dove sono state collocate le apparecchiature di ripresa video, che in questo periodo hanno scattato foto e realizzato filmati anche di notte, per un totale di oltre 4.000 immagini, i vigili urbani hanno constatato immediatamente una diminuzione dei conferimenti illeciti di materiali.
Nei prossimi giorni verranno, comunque, convocate altre 20 persone, frutto dell’ultima tornata di controlli e di verifiche sull’ottemperanza alle ordinanze in materia di gestione rifiuti.
“Il rispetto delle regole è alla base della convivenza civile in ogni comunità e come amministrazione comunale abbiamo il dovere di tutelare la legalità – dichiarano il vicesindaco con delega alla Polizia Municipale Luca Secondi e l’assessore all’Ambiente Massimo Massetti – Adottare le corrette abitudini nella gestione dei rifiuti è nell’interesse dell’intera collettività, che da un’efficace funzionamento dei servizi può trarre solo benefici in termini di contenimento tariffario, ma anche nell’interesse della tutela dell’ambiente, che è responsabilità di tutti”.
Secondi e Massetti hanno rivolto anche un plauso al responsabile dell’Ufficio Ambiente Aldo Fegatelli e ai referenti in materia di Polizia Ambientale del corpo dei Vigili Urbani Andrea Rondoni, Gabrio Campagni, Andrea Filippini e agli addetti di Sogepu che collaborano alle verifiche.
I controlli con le fototrappole sono finalizzati a contrastare l’abbandono o l’errato conferimento dei rifiuti in violazione delle ordinanze sindacali. Tramite le immagini è possibile risalire all’identità dei responsabili degli episodi documentati, che vengono convocati dalla Polizia Municipale per l’accertamento dei fatti nel rispetto della legge 689/81. Nel caso in cui le dichiarazioni dei cittadini consentano di accertare comportamenti giustificabili o nella norma, il procedimento si conclude con l’archiviazione, senza provvedimenti. Viceversa, nel caso di riscontro delle violazioni contestate, vengono redatti verbali con una sanzione amministrativa che può raggiungere i 500 euro. Nel caso di abbandono di rifiuti speciali da parte di aziende, l’attività di indagine della Polizia Municipale può giungere a contestare anche reati di natura penale.
Secondi e Massetti ricordano che “le fototrappole, le cui immagini sono a disposizione anche delle forze dell’ordine, potranno essere utilizzate pure per contrastare il fenomeno dell’avvelenamento degli animali con i bocconi-killer, nel quadro di un impegno che vede l’amministrazione comunale in prima linea in collaborazione con la Provincia di Perugia, attraverso la Polizia Provinciale e lo Sportello a 4 Zampe”.