La maggioranza vota l’insussistenza di pubblico interesse, la minoranza esce dall’aula
La seduta del Consiglio Comunale di ieri – martedì 20 maggio – ha messo una pietra tombale sul progetto di costruzione del forno crematorio di Colfiorito: una prospettiva che aveva creato una vera e propria sollevazione popolare degli abitanti degli altipiani plestini, ostinatamente contrari alla realizzazione dell’impianto su un’area considerata di particolare pregio paesaggistico ed ambientale, con forte vocazione turistica e naturalistica.
A decretare lo stop definitivo all’iter burocratico progettuale, è stato il voto sulla ‘insussistenza dell’interesse pubblico’ arrivato però dai soli esponenti consiliari della maggioranza di centrodestra, mentre l’opposizione di centrosinistra ha scelto di uscire dall’aula al momento della votazione della pratica.
La seduta è iniziata con qualche minuto di ritardo, intorno alle 15.45 con le assenze giustificate dal presidente della massima assise cittadina, Giuseppe Galligari, del capogruppo della lista ‘Zuccarini Sindaco’ Nicola Badiali e della consigliera di Forza Italia Daniela Flagiello.
Nel mese di marzo dello scorso anno, fu l’intero Consiglio Comunale in maniera bipartisan ad esprimersi unanimemente contro il progetto, ma nel frattempo la società ‘La Fenice’ che ha sostenuto i costi di progettazione, ha presentato un ricorso al Tar proprio contro la decisione, chiedendo inoltre i danni economici legati alle spese ed agli eventuali mancati incassi.
I consiglieri comunali di minoranza non parteciparono al voto neanche in occasione dell’apposita seduta della Commissione Consiliare dello scorso giovedì otto maggio.
Di fatto il centrodestra ha mantenuto sino in fondo l’impegno preso nell’assemblea pubblica di Colfiorito prima delle passate elezioni amministrative, mentre esponenti del centrosinistra hanno dichiarato di non partecipare al voto, anche al fine di scongiurare eventuali responsabilità, nel caso dovessero configurarsi ipotesi di risarcimento per danno erariale, nei confronti dei privati.
Al di là dei probabili strascichi politici e legali, la vicenda è comunque chiusa.
Nell’immagine di copertina un momento dell’incontro aperto con la cittadinanza a Colfiorito dell’anno scorso
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