FOLLA COMMOSSA PER L’ADDIO A FRANCO ARCANGELI, IL FOTOGRAFO DI TUTTI - Tuttoggi.info

FOLLA COMMOSSA PER L’ADDIO A FRANCO ARCANGELI, IL FOTOGRAFO DI TUTTI

Redazione

FOLLA COMMOSSA PER L’ADDIO A FRANCO ARCANGELI, IL FOTOGRAFO DI TUTTI

Mar, 17/11/2009 - 21:00

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Erano centinaia oggi a dare l’ultimo saluto a Franco Arcangeli, il fotografo spoletino che ha dedicato questi ultimi anni della sua vita a raccontare le vicende del comprensorio. Fuori e dentro la chiesa di San Gregorio hanno assistitito commossi alla cerimonia religiosa. Una passione, quella per la fotografia, che lo avea di fatto portato al servizio della comunità. Ma non era l’unico impegno. Dopo la pensione – è stato un dipendente dell’Enel – era entrato a far parte della Protezione Civile comunale. E proprio i suoi colleghi hanno portato oggi a spalla il feretro. In chiesa c’erano anche tante autorità. Fra gli altri il sindaco Benedetti, il vice Rossi, gli assessori Cerasini e Proietti, il consigliere regionale Cintioli, il presidente della Comunità Montana della Valnerina Agnese Benedetti e quello del Stl Calandri, il vice presidente della Vus Giorgio Dionisi, il consigliere comunale Campagnani e l’ex sindaco Mattioli. E tanti amici, stretti intorno alla moglie e alle figlie Claudia e Federica. Non sono poi tanti quelli che sinceramente, concretamente amano la propria città. Franco era uno di questi, innamorato non solo di Spoleto ma di tutto il comprensorio a cominciare dalla Valnerina. Con il suo click ha moltiplicato la città, la vallata spoletana, le verdi montagne che circondano i paesini della Valle del Nera. Non c’era bisogno di cercarlo, Franco Arcangeli. Se c’era un evento, più o meno importante, lui era lì. Che fosse culturale, politico, enogastronomico. E c’era per tutti. Pronto a cogliere i momenti più importanti della storia di questi ultimi anni. E a regalare i suoi scatti a chiunque. Senza mai chieder nulla in cambio. Una generosità che lo aveva portato a conquistare la simpatia di tutti. Non c’è comizio, spettacolo, strette di mano autorevoli ed inaugurazioni che non siano finiti nella sua Dx3. L’ultimo gioiello che aveva acquistato e di cui andava orgoglioso. Lì dentro, come nelle macchine fotografiche precedenti, sono finiti i sorrisi e le ‘facce’ di comuni cittadini, catturate fra un mercatino di Natale o durante i fuochi di artificio di Cerreto o ancora all’uscita di uno spettacolo del Festival. Scatti che Franco riordinava con cura nel suo archivio e che forse meriterebbero presto di comparire in una mostra a lui dedicata. Lui che ha saputo descrivere nel modo più fedele la nostra storia.


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