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Foligno, rimborsi IVA post sisma: la Filipponi chiede lumi

Redazione

Foligno, rimborsi IVA post sisma: la Filipponi chiede lumi

Interrogazione al sindaco per conoscere il numero delle pratiche respinte e l'eventuale danno per l'erario comunale
Lun, 01/12/2014 - 10:34

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Torna all’attacco la leader dell’opposizione folignate Stefania Filipponi che interroga il sindaco Nando Mismetti sulla vicenda relativa ai rimborsi IVA di cui avrebbero potuto beneficiare i proprietari danneggiati dal terremoto dal ’97 ma che, per colpa di presunti ritardi da parte del comune nell’inoltrare le pratiche al dipartimento di Protezione Civile, rimasero esclusi, per un danno complessivo stimato in circa 70mila euro. E’ sul numero delle pratiche respinte e sull’eventualità che ci sia stato un danno all’erario comunale che la Filipponi chiede lumi. Questo il testo dell’interrogazione.

Premesso che

–          A norma dell’art. 12 L. 449/97 ai proprietari danneggiati dagli eventi sismici 1997, nelle Regioni Umbria e Marche, è stato riconosciuto un contributo corrispondente all’ammontare dell’IVA pagata in relazione all’acquisto di beni utilizzati e di servizi, anche professionali, ricevuti per la riparazione o la ricostruzione degli edifici distrutti o danneggiati;

–          Il termine per la presentazione della domanda al Dipartimento di Protezione Civile era il 31/12/2008;

–          Il Comune di Foligno ha inoltrato tardivamente le domande relative ad alcune decine di pratiche, nonostante i proprietari abbiano fatto pervenire tempestivamente, agli uffici, la documentazione richiesta;

–          In conseguenza di ciò le richieste sono state respinte, per un danno complessivo per i proprietari, a quanto sembra, di circa 70 mila euro;

Considerato che

 –          Alcuni cittadini hanno citato in giudizio il Comune di Foligno chiedendo il risarcimento dei danni subiti;

–          Con sentenza n. 1409/2014 il Comune di Foligno, peraltro rimasto contumace, è stato ritenuto responsabile della “causazione dei danni, ravvisandosi errore nella trasmissione della domanda, pur ricevuta in tempo utile da parte dei proprietari interessati” e quindi condannato al risarcimento del danno ammontante, nel caso specifico, ad € 8.492,17, oltre le spese della procedura.

Ritenuto che

–          Ritardi e inadempienze dell’Amministrazione Comunale non possono, in ogni caso ricadere sui cittadini incolpevoli;

–          Hanno diritto ad essere risarciti del danno subito tutti coloro che non hanno ottenuto il rimborso previsto per legge e non solo i proprietari che hanno promosso l’azione civile.

Tutto ciò premesso e ritenuto

SI CHIEDE

  1. La specifica indicazione del numero delle pratiche respinte, in quanto tardivamente inoltrate, e l’ammontare complessivo del danno che tale ritardo ha determinato per i cittadini;
  2. Se l’importo di cui alla sentenza n. 1409/2014 è stato pagato e le ragioni per cui si è attesa una pronuncia giudiziale per riconoscere ai cittadini i loro diritti;
  3. Il soggetto responsabile del ritardo nella trasmissione della documentazione e se l’evento ha determinato un danno, seppur minimo, per l’erario comunale
  4. Quali provvedimenti si intendono adottare per tenere indenni, seppur a distanza di anni, tutti i cittadini che hanno ricevuto danni in conseguenza dell’inadempimento dell’Amministrazione Comunale.
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