Un sogno, ma anche un proposito e un obiettivo. Il vescovo di Foligno, Gualtiero Sigismondi, sceglie la Solennità del Patrono, San Feliciano, per porre all’attenzione di tutti il problema della cattedrale, da ricostruire dopo il terremoto. “Il progetto è pronto, le Istituzioni preposte lo stanno esaminando. E i fondi dell’8 per mille integreranno quelli statali ma non potranno sostituire le risorse della diocesi e la generosità di tutti. Quest’anno spero che porti una gru a San Feliciano“.
La cattedrale
Foligno infatti, da oltre due anni Foligno è senza la sua cattedrale: chiusa per le lesioni inferte dai violenti terremoti del Centro Italia, nonostante gli accurati lavori di ricostruzione a seguito del già tragico sisma che nel 1997 colpì l’Umbria e le Marche.
L’ospite
Ospite di quest’anno il vescovo ausiliario dell’arcidiocesi di Perugia, Marco Salvi. “A te l’invito – ha detto Sigismondi – perché Foligno ha già dato un vescovo ausiliario a Perugia. E a quasi un anno dalla tuaelezione, era necessario che venissi a Foligno per renderti conto che questa città è “Lu centro de Lu Munnu“. Salvi ha confermato la sua attenzione: “Sono onorato per l’invito. Sono nato e cresciuto a San Sepolcro e c’era un termine trigonometrico e mio padre diceva è il centro dell’Italia. Foligno è invece il centro del mondo, noi solo centro dell’Italia“. Salvi ha parlato anche della situazione della Chiesa: “E’ sotto scacco, anche per fragilità proprie. Per agire da cristiani non servono i proclami a tavolino. Serve lavorare concordi”.