Francesco Balucani
In data odierna sono stati finalmente erogati i tanto attesi contributi per il minutaggio giovanile. La somma si aggira intorno ai 200.000 euro e servirà per stipendiare giocatori e impiegati. A livello societario le cose non vanno per il verso giusto. Nonostante i continui moniti di Roberto Damaschi e l’aiuto del primo cittadino folignate, Nando Mismetti, nessuno ha ancora bussato alla porta del Foligno Calcio per rilevare parte della quota azionaria. Tutto poggia sulle stanche spalle di Zampetti e Damaschi e nulla vieta di pensare che in tempi non troppo lontani questo castello di carte possa crollare con una folata di vento. Ad appesantire il carico ci pensano gli scarsi risultato ottenuti dalla squadra in questa prima parte dell’anno. Forse che la notte di capodanno abbia ubriacato gli sguardi dei giovani falchetti? O che manchino le giuste motivazioni per esprimere il potenziale latente? Gli elementi del reparto offensivo non trovano la rete da ormai un mese e quel ciclo di buoni risultati ottenuti dall’arrivo di Francesco Monaco sembra essersi interrotto. Certo, la sconfitta contro la Salernitana appare per certi versi immeritata, ma la cruda verità è che i biancoazzurri mancano di concretezza e solidità. Ci sono le idee, c’è l’intelligenza tattica e – a giudicare dalle dichiarazioni dei singoli – c’è determinazione, eppure la fatica di segnare si avverte in ogni frangente. Che destino bisogna attendersi da cotanta indigenza? Pensando a Maurizio Zampetti torna alla mente un aforisma di Henrick Ibsen: “L’uomo più forte è quello che resiste di più da solo”. Si, perché la folta presidenza alla quale eravamo abituati si è ridotta all’estremo, fino ad essere incarnata in toto dall’attuale numero uno di via Rutili. Riportiamo le sue scabre parole, non prive di rammarico e amarezza: “Nessuna novità sul fronte societario. Non ci sono soggetti interessati a comprare il Foligno o anche solo a dare una mano. Gli imprenditori che si erano presi impegni ancora non li abbiamo sentiti. Gli imprenditori sollecitati dal sindaco Mismetti non li abbiamo neppure visti. A tirare avanti la baracca rimaniamo sempre noi due, io e Damaschi. All’interno della società c’è stata una fuga generale di dirigenti e ora anche Giuseppe Diotallevi (ex vicepresidente) se n’è andato. Ci ha tolto il suo appoggio in un momento estremamente delicato. Non è giusto. Avrei potuto andarmene anche io e invece non l’ho fatto. Andrà a finire che quando mi deciderò a farlo sarò messo in croce e nessuno avrà memoria di tutti i risultato ottenuti da questa società negli ultimi dieci anni. Ci sono ex dirigenti che giurano di aver investito milioni nel Foligno Calcio. Tutto falso. A breve terrò una conferenza stampa in cui spiegherò quali sono state le quote elargite dai vari dirigenti a favore della società.”
In attesa di altre scabre parole, Antonio Gaeta lancia il suo monito: “Intendo dare molto di più rispetto a quello che ho dato fino a questo momento. Questo è un desiderio che trova conferme e adesioni in tutto lo spogliatoio. Dopo un inizio claudicante siamo stati bravi a recuperare, poi ci siamo persi in qualche circostanza e adesso è arrivato il momento di reagire. Da qui alla fine del campionato saranno tutte finali e così dovremo giocarle. Domenica prossima il Foligno deve entrare in campo arrabbiato. Prima di tutto perché contro la Salernitana non meritavamo di perdere, poi per la classifica, che si è fatta complicata. Dobbiamo dare il massimo, tutto quello che abbiamo, per toglierci da questa posizione il prima possibile.”
Nella trasferta di Borgo a Buggiano permane il dubbio su chi sarà schierato tra i pali. Sia Beni che Piacenti soffrono di disturbi muscolari e si stanno allenando separatamente. Se non dovessero farcela, la società procederà ad un tesseramento ad hoc: Coletti, ex estremo difensore dell’Isola Liri, si sta già allenando con il resto della squadra. La sfida sarà arbitrata dal sig. Francesco Guccini della sezione di Albano Laziale e dai Sigg. Filippo Pancrazi di Torino e Davide Giampetruzzi della sezione di Chiavari