Il PAI approda nella I Commissione Provinciale permanete
Capitani “Senza adeguato organico ci saranno problemi di rilascio del nulla osta idraulico”
(Cittadino e Provincia) Perugia 31 agosto ’13 – Si è parlato del PAI nella prima commissione consiliare presieduta da Massimiliano Capitani che ha presentato l’argomento spiegando il motivo del confronto: “È stato recentemente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, ed è quindi operativo dal 13 agosto, il Piano di bacino del fiume Tevere sesto stralcio funzionale P.S. 6 per l’assetto idrogeologico PAI – Primo aggiornamento. Questo strumento di assesto del territorio contiene le mappe di allagabilità relative al reticolo idrografico secondario e minore con l’imposizione dei vincoli connessi al reticolo idrografico e alle aree limitrofe. Con l’entrata in vigore del PAI bis si è passati da un reticolo idraulico principale sottoposto a vincolo da 302 chilometri ad un altro di oltre 860, con un aumento delle aree soggette ad allagabilità di quasi il triplo (da 10.000 ha a 26.000 ha) e coinvolgimento complessivo di 62.000 abitanti. Su queste aree le competenze per il rilascio del nulla osta idraulico sono della Provincia che, entro 30 giorni, dovrebbe ottemperare alla pratica, come stabilito dalla legge regionale 8 del 2011. La Provincia di Perugia, con l’attuale organico, – ha concluso Capitani – non riuscirà a rispettare le scadenze previste dalla norma regionale”. Gianluca Paggi del servizio difesa e gestione idraulica ha ricordato che: “In questa norma c’è un cambio di filosofia per il PAI in quanto le zone vicino ai fiumi (fascia A) sono da tutelare e salvaguardare ed i PRG dovranno tenere conto di queste norme”. “Credo sia necessario – ha detto Claudio Fallarino (Pd) – chiarire le responsabilità di tutti i soggetti interessarti perché con l’entrata in vigore della norma si rischia di mummificare il territorio”. “La materia che stiamo trattando è complessa e delicata – ha affermato Enrico Bastioni (Socialisti)perché coinvolge molti abitanti e tanti ettari di territorio. Serve un percorso concordato per non creare disservizi ai cittadini”. In chiusura la commissione ha deciso di convocare a breve un incontro operativo con ordini professionale e associazioni di categoria, affinché siano chiare le responsabilità dei vari soggetti.
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