Fisadorelli, delocalizzazione a fine anno. Scatta sciopero "Perdiamo dignità del lavoro" - Tuttoggi.info

Fisadorelli, delocalizzazione a fine anno. Scatta sciopero “Perdiamo dignità del lavoro”

Davide Baccarini

Fisadorelli, delocalizzazione a fine anno. Scatta sciopero “Perdiamo dignità del lavoro”

Lun, 18/10/2021 - 11:04

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Picchetto di operai, Rsu e sindacati davanti allo stabilimento di Città di Castello "Dopo mesi di voci ce lo hanno comunicato solo venerdì scorso. Per noi impensabile andare a lavorare a Fossato di Vico"

Dopo mesi e mesi di “voci” in questi giorni è purtroppo arrivata la notizia che tutti gli operai della ex Fisadorelli (oggi Industriaumbra) temevano. Il prossimo 31 dicembre 2021 il polo di Città di Castello – importante realtà del settore cartotecnico – chiuderà i battenti mentre dal 1 gennaio 2022 inizierà il trasferimento di attività produttiva e lavoratori in un altro stabilimento di Osteria del Gatto (nel Comune di Fossato di Vico).

Proprio questa mattina (lunedì 18 ottobre) davanti alla sede produttiva tifernate, in via Cortonese, c’è stato il picchetto di operai, Rsu e sindacati in segno di protesta e sciopero (che sarà di 16 ore, anche domani), con tutte le maglie rosse dei lavoratori distese per terra e “calpestate” simbolicamente dalla situazione attuale.

La notizia – hanno detto alcuni dei 40 operai rimasti (ben 15 si sono già dimessi nei mesi scorsi) – nonostante fosse tutto nell’aria ci è stata ufficializzata solo venerdì scorso (15 ottobre). Per noi è impensabile fare tutti i giorni oltre 180 km (90 km andata e ritorno) per andare a lavorare a Fossato di Vico”. Inequivocabili anche alcuni cartelloni “Avete AfFOSSATO 66 anni di storia”, “Noi lavoratori dignitosi, voi imprenditori vergognosi”.

La fabbrica è in salute dal punto di vista produttivo, è un’azienda forte e lo è sempre stata, mai come ora – hanno dichiarato Alessandro Alunni (Cgil) e Paolo Boncompagni (Cisl) – perciò non si tratta della solita crisi aziendale, ma di una scelta a nostro modo di vedere sbagliata, che potrebbe comportare un ulteriore impoverimento del tessuto produttivo di Città di Castello. In 9 mesi non abbiamo mai ricevuto spiegazioni dalla proprietà. Qui ci sono addetti altamente qualificati con un’anzianità aziendale media di oltre 25 anni, alcuni sono figli di dipendenti che hanno visto nascere questa azienda 66 anni fa”.

Questa è un’azienda di produzione che – hanno aggiunto alcuni operai – senza la forza lavoro specializzata non avrà alcun futuro. Noi non è che non vogliamo andare a Fossato, non possiamo proprio: perché non ci sono le condizioni. Così facendo perdiamo la dignità del lavoro. Se gli imprenditori continueranno a ragionare in questo senso, a seguire i benefici del territorio e dello stato, Città di Castello diventerà un deserto”.

Domani, martedì 19 ottobre, si terrà pure una conferenza stampa di Slc Cgil e Fistel Cisl alle ore 10 davanti ai cancelli dell’impresa di via Cortonese 4.

Fondata nel 1955, la Fisa ha inizialmente sviluppato la propria attività come un comune astuccificio e scatolificio, ma ben presto si è specializzata nel settore packaging. A partire dalle forniture per il settore dolciario e per quello liquoristico, l’intervento della Fisa si è ben presto allargato, grazie alla qualità del servizio offerto, anche a molti altri ambiti.

La Fisadorelli è stata invece fondata nel 2011 dalla collaborazione tra Fisa Kartotecnica, di proprietà della famiglia Biagioni e l’imprenditore Alessio Dorelli. Solo un anno fa (è arrivata invece l’attuale Industriaumbra, società per azioni nata dalla fusione della Fisadorelli di Città di Castello e Brefiocart di Sigillo, leader nel settore dell’archiviazione ufficio e scuola. I vertici di questa realtà sono attualmente Massimo Biagioni, Bruno Fiorucci e Alessio Dorelli, oltre al Direttore di Confindustria Umbria Elio Schettino.

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