Sul Festival dei 2 Mondi di Spoleto si prospetta una guerra (politica) senza precedenti per la gestione della kermesse menottiana, che aprirà la 66ma edizione senza Cda e Assemblea dei soci
Sul Festival dei 2 Mondi di Spoleto si prospetta una guerra (politica) senza precedenti per la gestione della kermesse menottiana, che aprirà la 66ma edizione senza Cda e Assemblea dei soci, con immaginabili conseguenze per il prossimo futuro.
Lo avevamo anticipato su queste colonne del rischio che si stava correndo, chiedendo lumi al Sindaco che ha continuato per la sua strada forte, forse, di essere (quale Presidente della Fondazione Festival di Spoleto) il “legale rappresentante”. Un uomo di fatto solo al comando, e che sembra gradire tale status, di quella che è la più importante manifestazione e vetrina della città. In barba alla necessità di avere un Consiglio di amministrazione che, peraltro, senza Assemblea dei soci chiamati a ratificare le nuove nomine, non può agire quale organo collegiale.
Festival di Spoleto, le incompatibilità alla bisogna
Dunque, rimettiamo insieme le date di questo brutto affaire. Il 18 aprile scorso l’assemblea dei soci (già in prorogatio?) approva con 11 favorevoli e 2 astenuti – risulteranno assenti ben 12 membri – il bilancio consuntivo 2022 e preventivo 2023. E’ l’ultimo atto del consesso. La Regione, che preventivamente aveva lanciato un bando di selezione designando un membro nel CdA, già il 18 aprile nomina l’imprenditore della comunicazione Mauro Luchetti. Il 4 maggio successivo Sisti chiede ai gruppi consigliari di indicare i nominativi per l’assemblea dei soci (il Comune esprime 13 membri su 25) entro e non oltre il 12 maggio seguente. Appena una settimana. L’opposizione ottempera ed esprime 4 nomi, della maggioranza a guida Pd – M5S – liste civiche non è dato sapere, anche se è probabile che i restanti 8 designati siano stati portati all’attenzione del primo cittadino. Che in 34 giorni non delibera però alcunché, nonostante lo Statuto preveda che i soci debbano essere convocati almeno 15 giorni prima dell’insediamento.
Cosa che, ad oggi (e non si vede luce che ciò avvenga anche per le diffide arrivate ne frattempo), porterebbe il consesso a riunirsi non prima di sabato 1 luglio, a Festival pressoché finito (il Concerto finale è fissato per domenica 9). Un bel guaio dal quale la Giunta Sisti – Lisci pensa di uscir fuori invocando la necessità di verificare (ora?) eventuali incompatibilità. Quale sia la norma o la ratio non è dato sapere, ma l’esecutivo sembra avere qualche appiglio.
L’asso nella manica…
La via di fuga, per tentare maldestramente di giustificare il tempo perduto e, perché no?, magari porre veti su nomi poco graditi, sta nella delibera del Consiglio comunale, udite udite, del 22 novembre 2021 quando il massimo organo cittadino delibera (20 favorevoli, astenuti Cretoni, Dottarelli, Grifoni, Imbriani e Profili) le linee di indirizzo per “la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, aziende e istituzioni”. Tuttoggi è riuscito a risalire al documento “di indirizzo”, vale precisarlo, non un norma imperativa.
Leggiamolo partendo
- dall’articolo 2 – Requisiti essenziali – dove si prevede che “2) le persone nominate non devono rivestire altri incarichi in enti, aziende, istituzioni, società di qualunque tipo, per i quali sia il Sindaco sia competente a designare componenti dei rispettivi Organi amministrativi anche di controllo”.
- L’articolo 3 – Cause di incompatibilità – in cui si prevede che “non possono essere nominate persone che: a) svolgono attività professionali o intrattengono rapporti imprenditoriali incompatibili o confliggenti con gli scopi o gli interessi dell’ente, azienda o istituzione; b) abbiano già svolto il medesimo incarico per due mandati anche non consecutivi; c) abbiano ricoperto incarichi amministrativi in enti, istituzioni, aziende pubbliche e società a capitale pubblico che abbiano chiuso in perdita 3 esercizi consecutivi…”.
Insomma, specialmente per il punto b), si vorrebbe applicare a chi è un “tecnico” o vanta esperienze in grado di dare un reale contributo agli enti partecipati dal comune, quello che non è previsto per i politici dell’ente (superiore) qual è il Comune. Altrimenti, per analogia, non dovremmo più vedere in una Giunta chi ha già fatto due mandati quale assessore. Potrebbe ipotizzare il piddì, solo per fare un esempio, di non contare più in futuro sull’esperienza di Lisci (Giunta Benedetti e Sisti), o i Civici per Spoleto di Alleori non fare più affidamento su Manuela Albertella (Giunta Brunini e Sisti)?
Sia come non sia, ieri l’altro al Segretario comunale (perché non al Sindaco?) è toccato mettere nero su bianco le incompatibilità per Anna Lucia Cuzzini Neri (2 mandati) e Giancarlo Cintioli (consigliere comunale) per la minoranza, mentre, sempre alla faccia della trasparenza, non si è riesce a sapere eventuali nominativi bocciati delal maggioranza (anche se pare sia stato “bloccato” il nome dell’architetto Giorgio Flamini, presumibilmente per il suo ruolo nella Compagnia artistica Sine nomine degli ospiti della Casa di reclusione di Maiano i cui spettacoli sono inseriti nel programma del Festival).
…e il gioco delle 3 carte
Ma è tornando all’articolo 1 della delibera del novembre 2021 – Criteri generali – che risalta ciò che mette in forte imbarazzo il Sindaco e Presidente della Fondazione. Vediamo “2) il Sindaco procede alla nomina e alle designazioni dei rappresentanti del Comune entro 60 giorni dall’insediamento del Consiglio comunale”. Patapumfete. Ebbene, senza alcuna velleità di interpretare simili “indirizzi”, probabilmente votati da tutto il consiglio a propria insaputa, il Sindaco Sisti per ben 19 mesi ha mancato di ottemperare al suo stesso atto di indirizzo? Forse perché nell’assemblea dei soci figuravano ben 3 nominativi che oggi si scoprono (Tuttoggi lo aveva già ipotizzato) incompatibili, come la ex consigliera comunale Camilla Laureti e gli attuali assessori Danilo Chiodetti e Agnese Protasi? Potrebbero esserci conseguenze, per la gestione della Fondazione, per le decisioni assunte in questo lungo periodo nella loro qualità soci?
Le reazioni, tra diffide e feroci critiche
La minoranza è pronta a dare battaglia, se necessario anche al Tar dell’Umbria. Il primo atto è del capogruppo di Insieme per Spoleto (la lista del Consigliere Cintioli) che contesta la pec del Comune (14 giugno) con cui vengono “sollevati dubbi sulla designazione di alcuni rappresentanti…non risulterebbe in linea anche la designazione del sig. Giancarlo Cintioli laddove si fa riferimento ad una ‘precedente’ esperienza amministrativa nonché per la funzione di controllo che deve essere assicurata da parte dei consiglieri comunale anche rispetto all’Ente Fondazione Festival di Spoleto che confligge con l’eventuale nomina nell’Assemblea. Tale decisione appare piuttosto bizzarra e strumentale; mai in precedenza sono stati sollevati problemi al riguardo. Credo sia anche poco corretto comunicare tali presunte incompatibilità a tutti i capigruppo senza aver contattato i diretti interessati. Nel ricordare che tali nomine non sono meramente atti “tecnici” ma atti politici di diretta competenza del Sindaco. Quanto a voler fornire entro le ore 14 del 15 giugno (neanche 24 ore di tempo, n.d.r.) le nuove designazioni, la invito a contattare il consigliere Cintioli prima di procedere alle nomine”. Ma la diffida del gruppo contiene qualcosa di più. Si legge infatti che “a seguito delle designazioni pervenute rispettivamente il 29 aprile, 19 maggio e 1 giugno 2023…”: ma non dovevano arrivare entro le ore 12 del 12 maggio? Quali gruppi hanno ritardato tale scadenza? Che sia questo il motivo per cui si è atteso così tanto bloccando di fatto le nomine di Soci e Cda?
Decisamente più aggressiva la nota di Alleanza Civica (che aveva indicato i nomi di Matteo Filippi e Anna Lucia Cuzzini Neri), FdI, Lega e Obiettivo Comune: “Il Festival di Spoleto sta per iniziare, anche se in città non se ne avvertono i segnali e, con tutta probabilità, per la prima volta ciò avverrà senza la effettiva operatività dell’Assemblea e del CdA. Ogni decisione dovesse rendersi necessaria, potrebbe risultare illegittima! Fatto gravissimo, che dimostra il disarmante “dilettantismo amministrativo” del Sindaco e Presidente Sisti. Da mesi Assemblea e Consiglio sono decaduti con il Comune che è riuscito a far passare anche i 45 giorni della “prorogatio”, durante i quali si potevano adottare atti di ordinaria amministrazione e atti urgenti ed indifferibili. La Fondazione è paralizzata! I gruppi di “opposizione” hanno inviato i propri 4 nominativi entro la data fissata; passano inutilmente i giorni e solo ieri l’altro, ufficialmente, ci viene comunicato che alcuni non avrebbero i requisiti richiesti. Il diniego è legato ad una delibera remota che, tra le altre indicazioni, impegnava il Sindaco a designare i soggetti entro 60 giorni dall’adozione dell’atto. Sapete quanto tempo è trascorso? 560 giorni! Ma se tale vincolo è applicabile per i suddetti membri, perché si è consentito ad alcuni Consiglieri della maggioranza e Assessori, già facenti parte dell’Assemblea, di rimanerci? Se il ruolo del controllo oggi viene messo in discussione, ieri perché no? Due pesi e due misure, come dire: le delibere per gli amici si interpretano, per gli avversari si applicano.
Tutto ciò, è o no dilettantismo amministrativo, è o no arroganza di potere? Per i soliti giochetti di Sisti e della maggioranza, si rischia poi di esporre il Festival ad una pericolosa inoperatività amministrativa. Sarà giunta l’ora che qualcuno cominci a riflettere sull’operato di questo Sindaco e di questa Giunta”. I firmatari della nota stampa (Cretoni, Dottarelli, Grifoni, Imbriani e Profili) hanno anche presentato una interpellanza urgente al Sindaco invitato a riferire in Aula.
Le conseguenze
Dunque, e questo è l’unico dato certo, alla Prima di venerdì prossimo, 23 giugno, il Festival di Spoleto aprirà il sipario senza il proprio board e i soci, cosa mai avvenuta in sessantasei edizioni. La nomina poi di Luchetti e quella della Venturini Fendi (ancora alla firma del Ministro per la cultura), insieme alle altre due che dovranno essere indicate dalla assemblea, devono essere ratificate per Statuto dall’assemblea stessa. Va da sé che board e soci, attesi i tempi biblici che si sono venuti a registrare, non possono avere responsabilità su questa edizione e sarà da vedere se, al momento di approvarne il rendiconto, saranno disponibili a compiere un atto di fede o a spulciare le carte prima di alzare la mano.
Non resta quindi che attendere le decisioni del Sindaco che potrebbero arrivare lunedì prossimo dopo il Consiglio comunale già programmato (su altri temi) ma che potrebbe servire a chiarire la vicenda.
Solo con l’insediamento dell’assemblea della Fondazione Festival di Spoleto si sapranno le candidature proposte dai soci (municipali e privati) per gli altri due posti nel board. Due poltrone fin qui assegnate a rappresentanti indicati da Fondazione CaRiSpo e Banco Desio (e prima ancora dalla Bps). Ma ai quali si potrebbero aggiungere altri nominativi. Alcune forze politiche infatti vorrebbero chiarire il ruolo (leggasi il contributo economico) degli sponsor per valutare una possibile alternanza, magari tra altri sponsor che direttamente e indirettamente sostengono il Festival e la città con le loro iniziative.
(aggiornato alle 12.25)
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