Festival Spoleto, l’ultimo discorso di Re Giorgio (Ferrara) – Out Provincia Perugia, dentro Fondazioni bancarie - Aggiornamenti: Parla il Pd (nei Commenti) - Tuttoggi.info

Festival Spoleto, l’ultimo discorso di Re Giorgio (Ferrara) – Out Provincia Perugia, dentro Fondazioni bancarie – Aggiornamenti: Parla il Pd (nei Commenti)

Redazione

Festival Spoleto, l’ultimo discorso di Re Giorgio (Ferrara) – Out Provincia Perugia, dentro Fondazioni bancarie – Aggiornamenti: Parla il Pd (nei Commenti)

Mar, 11/12/2012 - 20:27

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Carlo Ceraso
Ricordate Il discorso del Re? Se Re Giorgio VI, magistralmente interpretato da Colin Firth, aveva una forma debilitante di balbuzie, Re Giorgio di Spoleto, Giorgio Ferrara, per cinque anni indiscusso sovrano del Festival dei 2 Mondi, deve esser duro d’orecchi. In tutti i modi gli azionisti della Fondazione – la cassaforte della kermesse festivaliera – gli avevano fatto sapere a chiare note cosa avrebbero votato e cosa non. Ma lui, con il resto del Cda, non ha sentito, o ha fatto finta di non sentire. Inevitabile che ieri, non fosse bastata la burrascosa assemblea di mercoledì scorso (qui), le scintille tornassero a scoppiettare nella sala del consiglio comunale che ospitava l’adunanza. A guidare l’armata dei “ribelli”, come in un cartoon, l’acerrimo nemico di Ferrara, il capogruppo della minoranza Angelo Loretoni.

L’estraneo – non erano neanche iniziati i lavori che il consigliere ha chiesto spiegazioni circa la presenza in aula dell’avvocato Scordino, legale di fiducia del presidente-direttore che pretendeva di averlo al proprio fianco. Già la scorsa settimana i soci avevano mal digerito la presenza e, sopratutto, gli interventi del legale. Così ieri al malcapitato principe del foro è toccato infilare la porta e aspettare la fine dei lavori. Più o meno quattro ore di anticamera.

Fiamme sulla Provincia – il dibattito si è acceso quando si è passati a votare i componenti del board. Fermo restando che membri di diritto sono il sindaco pro tempore di Spoleto (che rivestirà il ruolo di Presidente), un rappresentante della Regione Umbria e del MiBAC, i 33 soci, che avevano già votato l’uscita dal board del d.a., sono stati chiamati a votare per le restanti due poltrone. Quando Ferrara ha chiesto di esprimersi sullo scranno da assegnare alla Provincia di Perugia (fin qui tenuto dall’ex senatore Pierluigi Castellani) è successo il putiferio. Quale logica mai poteva convincere l’adunanza a riconsegnare la poltrona ad un ente da sempre parsimonioso nell’elargire risorse (10, massimo 20 mila euro) alla manifestazione più importante della Regione?

Dentro le Fondazioni – la possibilità di far rientrare così i due istituti bancari cittadini, o meglio le loro Fondazioni (così da assicurare lo scranno a Dario Pompili della F. CaRiSpo e a Giovannino Antonini della Scs), da sempre vicine al Festival anche se con i dovuti distinguo quanto a risorse elargite, è tornata a concretizzarsi. E alla fine ha prevalso su ogni altra ipotesi. In sala non è sfuggita l’assenza del presidente della PopSpoleto D’Atanasio (tornato appena una settimana fa alla ribalta dei riflettori) o meglio la presenza, in sua vece, del consigliere Scs Leodino Galli. Ed è a questo punto che si è registrata un clamoroso errore. Ferrara, in quella che può definirsi l’ultima sua assemblea in qualità di presidente, ha fatto mettere ai voti i nomi di Pompili e Antonini. Una manovra, a scrutinio palese, che ha fatto imbizzarrire l’energico Loretoni che ha richiamato al rispetto del regolamento. Veloce verifica da parte del notaio e la votazione è stata fatta ripetere in favore del “legale rappresentante o suo delegato” dei due istituti, approvata poi all’unanimità.

Scure su MiBAC – grazie all’intervento della Regione, i cui tecnici hanno contribuito a riscrivere la bozza delle modifiche allo Statuto partorita dal Cda, i soci sono riusciti a calmierare i poteri concessi al dicastero retto dal ministro Ornaghi. Se spetterà a questi, in comune accordo con il sindaco, la nomina del direttore artistico (il mandato di Ferrara scade nel 2017), l’incarico di direttore amministrativo sarà appannaggio del board come pure la nomina del presidente onorario (in pole position Carla Fendi). Disco verde per il Cda che potrà acquistare eventuali titoli dal mercato azionario (ma solo con rating pari almeno alla doppia “A”) come pure per l’assemblea che, favorevole almeno i 2/3, potrà decidere circa la dismissione del patrimonio immobiliare. Approvato a larga maggioranza il Bilancio preventivo 2013.

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