Festival Spoleto, Lizz Wright benedice il Romano e i suoi 1100 spettatori | Pienone divino, con Pagnotta gongolante - Tuttoggi.info

Festival Spoleto, Lizz Wright benedice il Romano e i suoi 1100 spettatori | Pienone divino, con Pagnotta gongolante

Carlo Vantaggioli

Festival Spoleto, Lizz Wright benedice il Romano e i suoi 1100 spettatori | Pienone divino, con Pagnotta gongolante

Ven, 12/07/2024 - 16:19

Condividi su:


Più di 1000 spettatori al Teatro Romano applaudono entusiasti la straordinaria cantante della Georgia. Blues, Gospel e Soul per Spoleto67

Ci mancava solo un reverendo fatto e vestito ad officiare la liturgia santissima di Lizz Wright al Festival per Spoleto67, e il miracolo si sarebbe compiuto nei secoli dei secoli! Un sant’uomo, molto cotonato, come quello che strillava a Jake Blues, “tu hai visto la luce”. Il reverendo James Brown, noto ai più per la capacità di far ballare e saltare anche i centenari, non si è però materializzato sul palco del Teatro Romano, ieri 11 luglio. Per contro una cantante giovane e con un talento vocale smisurato, Lizz Wright per l’appunto, ha dato luogo ad una vera celebration con indicazioni e suggerimenti che non si possono dimenticare.

Per intrattenere e stregare i circa 1100 spettatori, accorsi da ogni dove per assistere al concerto della Wright, ci voleva una tipo di artista che sa gestire il pubblico con modi eleganti e dall’indubitabile tecnica vocale. Quello che definiremmo un vero animale da palcoscenico che sa come muoversi, quando dare spazio ai suoi musicisti e quando chiamare il pubblico a partecipare, senza infastidirlo. E ci vogliono anche i contenuti, quelli che non mancano nei testi dei suoi brani.

Il New York Times scrive di Lizz, “è un contralto morbido e scuro, dotato di qualità che si potrebbero associare al bourbon invecchiato in botte o alla pelle morbida come il burro”.

La definizione del giornalone americano, può anche essere scambiata per una fascinazione legata al talento, ma a noi poveretti e campagnoli, sembra anche un bel concentrato di stereotipi. Ci manca solo che Lizz arrotoli un sigaro Romeo Y Julieta sulla coscia sudata e il quadretto è completo.

Lizz e la sua storia

In verità ascoltare Lizz Wright è una bella lezione di storia. Quella del Blues nell’America profonda dei primi del ‘900 prima di tutto, ma anche il racconto di una vita vissuta nel Sud della Georgia dove la Wright esordisce come direttrice musicale di una piccola chiesa di cui il padre era il pastore. Un destino segnato che ne fa una divulgatrice di conoscenza in un mondo di sperimentatori e di contemporanei, di quel genere che vanno solo avanti e non si voltano mai indietro, senza avere consapevolezza almeno di quello che è stato fatto prima.

Quando inizia a cantare con il suo marcato tono profondo, quasi una cupa risonanza di una spessa cassa armonica, Lizz mette davanti al pubblico del Romano il suo vissuto e le sue radici schiettamente americane. “La mia era una famiglia molto spirituale e fortemente legata alla terra avendo da generazioni una tradizione contadina. Ciò che senti nella mia musica non è solo il mio retaggio afro-americano ma anche quello di una persona che vive connessa alla terra. Cerco di distaccarmi dagli stereotipi e di cantare la mia personalità di donna e di essere umano su questa Terra”.

Un pubblico decisamente partecipe e curioso di sapere e che non si perde un momento dello spettacolo, ed è anche timoroso, almeno nella prima parte del concerto, nel lasciarsi andare come invece si fa abitualmente dalle parti della Georgia durante una celebrazione. In quelle cerimonie, li al sud, di solito la parte migliore è il crescendo della preghiera, quando da una situazione in cui con poche note di accompagnamento si accenna al tema e poi vertiginosamente si sale di livello, sia nel volume che negli accordi, glorificando il Signore. E per capire meglio, chiedere al tastierista-musical director, Kenny Banks Sr. che in un paio di occasioni, a Spoleto, si attacca all’ organo Hammond e strappa applausi a scena aperta per le vorticose scale armoniche accompagnate dalle tipiche e americanissime invasature da fedele ripieno di Dio. Fantastico! Più compassati ma efficaci e professionali, Ben Zwerin-basso, Adam Levy- chitarra e Ivan Edwards alla batteria.

Nella sua vita Lizz, dopo il primo grande successo a 23 anni con l’album Salt, mette in moto un crescendo virtuoso fatto anche di collaborazioni straordinarie- e chi conosce il genere lo sa- con artiste del calibro di Me’Shell NdegéOcello (Clicca qui) e Angélique Kidjo (vecchia conoscenza spoletina-Clicca qui)

Nel 2022 con l’album live Holding Space lancia la sua casa discografica indipendente, la Blues & Greens Records, con l’obiettivo di creare un circuito sostenibile per gli artisti.

Come sempre accade, si tenta di inquadrare il genere musicale di artiste come Lizz Wright e così si legge di lei che la sua musica, “è un mix di folk contemporaneo e tradizionale, gospel, blues, jazz e soul.

Ma la verità è che lei è una celebrante, una reverenda fatta e vestita come lo era il cotonato “padre” James Brown. Proprio come quando canta per il bis, piena di fascino, una Amazing Grace acustica, quasi a cappella. Gente come loro sa sempre cosa dire al popolo dei fedeli. “Tu hai visto la luce!”

Sui gradoni del Romano

Animatissimo il parterre degli ospiti al Teatro Romano, tra i quali spiccava nella sua consueta mise afro-umbra il patron di Umbria Jazz, Carlo Pagnotta, circondato da ammiratori. Pagnotta gongolava visibilmente per il successo dell’artista scelta e condivisa con la direttrice di Spoleto67, Monique Veaute, mentre con una punta di orgoglio perugino buttava sul piatto della discussione gli 11mila biglietti venduti per il concerto di Lenny Kravitz. E chissà che combinerebbe se gli affidassero la gestione di Piazza Duomo…

Presenti anche i fidi Marco Ferullo e Paola Macchi, ma anche il Presidente della Fondazione Festival, sindaco Andrea Sisti che quest’anno non si perde un concerto, di quelli evento.

Foto saluto finale: Tuttoggi (Leopoldo Vantaggioli)

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!