Anche sotto il profilo della mondanità questa 52.ma edizione ha registrato un qualche ritorno ai fasti dell'era Menotti. Merito di sponsor e degli amici della kermesse che si sono spesi in ogni modo per ravvivare le lunghe notti festivaliere.
Certo, Giorgio Ferrara, dovrà ora impegnarsi ad eliminare alcune criticità: dal far rivivere il centro storico con le sue botteghe e magazzini – un tempo meta di pittori, scultori, poeti, etc. – ad una comunicazione più incisiva che non si rivolga solo al potenziale spettatore del Festival. Qualche sforzo in più anche nei confronti della stampa locale che, se non fosse stato per l'Arcivescovo Riccardo Fontana che ha aperto i giardini della Curia, sarebbe rimasta fuori da Piazza Duomo nel giorno più importante, giornalisticamente parlando, di tutta la manifestazione. Una ventina di posti Marco Guerini avrebbe potuto anche farseli lasciare per 'coccolare' chi opera tutto l'anno sul territorio. Ma torniamo ai party che hanno acceso i riflettori sulla parte alta della città.
Quattro quelle in porgramma. A Palazzo Vincenti Mareri quella per il Festival dove non poteva mancare il presidente Giorgio Ferrara. Poco più su, la tradizionale cena della Banca Popolare di Spoleto offerta sulla splendida terrazza Inpdap. Quasi 900 gli ospiti del presidente Giovanni Antonini fra i quali i presidenti del Tribunale di Spoleto e Perugia, Pinelli e Villani, il direttore della Banca d'Italia di Perugia Pasca, l'avvocato della BdI De Carolis, l'assessore regionale Riommi, il presidente della provincia di Terni Polli, insieme ad una trentina di parlamentari. Fotografatissimo Vince Papale, l'idolo del football americano, ospite del presidente insieme al senatore repubblicano Giordano, fra i più grandi finanziatori della campagna di Mccain.
Nel cortile della Rocca Albornoziana il presidente delle Casse del Centro, Alberto Pacifici, faceva gli onori di casa a quasi 400 invitati fra i quali il Generale Rolando Mosca Moschini, già Capo di stato Maggiore della Difesa ed attuale Consigliere militare del Presidente della Repubblica, i presidenti delle Casse di Risparmio del Centro, alcuni parlamentari umbri fra i quali i senatori Ada Urbani e Domenico Benedetti Valentini e buona parte dell'imprenditoria regionale.
Due location, quelle scelte dalle banche, dalle quali poter assistere comodamente allo spettacolo dei fuochi di artificio offerto dall'Ascom del presidente Andrea Tattini. Partito un po' a rilento, il gioco pirotecnico alla fine ha deliziato le migliaia di spettatori che come sempre richiama lungo la statale Flaminia e in alcuni punti della città.
Non li hanno potuti ammirare gli ospiti della Fondazione Sigma-Tau, tornata in grande stile al Festival, che ha salutato questa edizione festivaliera con una cena nel giardino del Meeting Point.
Dove, poco più tardi, si è tenuto un informale party per lo staff del Festival che ha fatto le ore piccole. E anche un piccolo trasloco: alle 3, infatti, una pattuglia di carabinieri ha invitato artisti e tecnici ad abbassare il volume della musica. Neanche a dirlo una seconda volta: in men che non si dica i fonici del Festival hanno allestito una sorta di minidiscoteca nei locali sottostanti La Limonaia.
(C.C.)
Per la photogallery clicca qui