Ieri è stato il gran giorno, anche in Umbria, della festa della Polizia di Stato per i suoi 173 anni di impegno e dedizione al servizio del Paese: dopo la cerimonia a Perugia, grande festa ad Assisi, nella piazza inferiore di San Francesco – alla presenza tra gli altri del Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani: “La sicurezza è un bene pubblico che va garantito alla comunità, senza distinzione alcuna di razza, religione, etnia o lingua, ed è il presupposto per garantire il pacifico esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali, perché ogni essere umano ha diritto alla sicurezza della propria persona. La Polizia di Stato deve continuare ad avere la capacità di porre al centro l’uomo ed accanto a lui il poliziotto, affinché la costante vicinanza possa contrastare quello smarrimento e isolamento che queste nuove minacce portano in sé”, un passaggio del suo discorso.
Oltre a una esposizione mezzi storici, i cavalli, le bici, le auto e le moto della Polizia di Stato, la cerimonia si è aperta con i gonfaloni di Regione, Provincia e Città di Assisi e con l’esecuzione dell’Inno di Mameli cantato dalla Cappella Musicale della Basilica di San Francesco, diretta da fra Peter Hrdy, che nel corso della cerimonia ha eseguito anche “il Coprifoco”, inno di Assisi, e – nel finale – il Cantico delle Creature di cui quest’anno ricorre l’ottavo centenario. Durante il pomeriggio sono stati proiettati video sul lavoro della polizia della Provincia di Perugia, della polizia ad Assisi e nei luoghi del Giubileo e ‘omaggiata’ la presidente del Serafico Francesca Di Maolo, assisana, che lo scorso luglio è stata “nominata” poliziotta onoraria durante una cerimonia alle Terme di Caracalla. Letto anche il messaggio del ministro Matteo Piantedosi – “Siete presidio e garanzia di sicurezza in tanti campi: dalla prevenzione della minaccia terroristica alla tutela dell’ordine pubblico, dalla lotta alle mafie all’attività di controllo del territorio e al contrasto della criminalità diffusa”, ha detto tra l’altro l’esponente del governo – e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Le celebrazioni del 173°anniversario di fondazione della Polizia di Stato – ha detto tra l’altro il capo dello Stato – costituiscono occasione per rinnovare la gratitudine della Repubblica agli appartenenti al Corpo. Con professionalità ed equilibrio, umanità e competenza, le donne e gli uomini della Polizia vegliano sulla sicurezza della comunità nazionale, con generoso servizio ai cittadini, a presidio dei valori costituzionali, con sollecita azione per la coesione sociale”.
Tra i premiati del pomeriggio, due promozioni straordinarie: per il Sovrintendente Simone Petrini, che incurante dei rischi per la propria incolumità, nel maggio del 2024 a Santa Maria degli Angeli assicurò alla giustizia l’autore di una rapina a un’attività commerciale e di un furto a un istituto religioso (nelle fasi della fuga e del successivo arresto il rapinatore aveva ingaggiato una violenta colluttazione proprio con Petrini, che riportò lesioni guaribili in 20 giorni), e per il vice Sovrintendente Daniele Benedetti, che per evitare una tragedia venne travolto sulla A1 di Roma rimanendo gravemente ferito e venendo dimesso dopo 118 giorni di degenza.
Un encomio solenne è andato al sovrintendente Simone Petrini, al vicequestore Francesca Domenica Di Luca, agli ispettori Luca Antonelli e Luca Locchi e al sovrintendente Andrea Ponti; e una lode è andata al sostituto commissario Angela Lolli, al sovrintendente Maurizio Marani, ai vicesovrintendenti Alessandro Pica e Fabio Ferrari, all’assistente capo coordinatore Fabio Paolini e all’assistente capo coordinatore in quiescenza Alessandro Nizi, con la motivazione per aver “rintracciato” un consorzio criminale familiare responsabile di numerosi furti in abitazione tra Umbria e Toscana. Encomio solenne anche per l’agente Giovanni Orlando, che ha arrestato una persona responsabile di rapina aggravata, furto aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale”; encomi solenni per l’ispettore Federico Bisunti, i vice sovrintendente Marco Maracaglia e Massimo Sorci e l’assistente capo coordinatore Giovanni Peglia; e un encomio al sovrintendente capo Stefano Sisani e alla sovrintendente Silvia Santimone perché le loro indagini, a Perugia, hanno permesso di “rintracciare 8 persone indagate a vario titolo per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, 10 detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti”.
Encomio solenne anche per il commissario capo Sergio Leo (ad Arezzo ha arrestato una persona in flagranza per tentato omicidio”), per il primo dirigente Maria Assunta Ghizzoni, che a Firenze ha diretto le indagini che hanno permesso di disarticolare un sodalizio criminale di tipo camorristico, con 19 persone accusate a vario titolo di reati contro il patrimonio, associazione per delinquere di stampo mafioso, porto e detenzione di armi comuni da sparo, detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti, usura, riciclaggio e altro”, per gli agenti Graziano Chiodi e Antonio Leonardi (arresto a Perugia di una persona per resistenza aggravata e lesioni a pubblico ufficiale), per il sov. capo coord. Alessio Lanzillo (le sue indagini hanno permesso di arrestare tre tunisini responsabili di rapina e lesioni, con l’aggravante della discriminazione religiosa a Perugia) ed encomio per il Commissario in quiescenza Massimo Vergati che a Perugia ha salvato una donna dal suicidio.
Al sov. capo Gianluca Baldoni, al vice sovrintendente Antonio Maira, all’ass. capo coord. Fausto Tittarelli è andato un encomio per aver salvato un giovane che ha tentato il suicidio a Spoletoi; stesso riconoscimento per il sost. comm. Isabella Bucaioni e lode per il vice ispettore Gioia Brocci per una indagine che, a Perugia, ha portato al sequestro di beni, per un valore complessivo di circa otto milioni di euro, nei confronti di un imprenditore calabrese. Encomi anche per il vice sovrintendente Gianni Vagnetti, gli assistente capo coordinatore Camillo Ucciero e Valter Galliani, l’assistente Diego Lucaroni e l’allievo vice isp. Mattia Carramusa che a Perugia hanno arrestato una persona per rapina, e per l’ispettore Stefania Roberti e i sovrintendenti Egidio Capozzoli, Martino Gasponi e Simone Sdringola che a Perugia hanno permesso di scoprire gli autori di truffe ai danni degli ATM di Poste Italiane dediti anche al riciclaggio. E ancora, lodi sono andate al vice sov. Riccardo Ribigini, agli agenti scelti Fabrizio Fratini e Gabriele Panzini, all’ispettore tecnico Alessio Cianca, all’ispettore tecnico Alessandra Costantino, all’assistente capo coord. Maria Grazia Sforna, al sov. Marco Bonamente, al vice sov. Davide Marescotti, agli assistenti capo coordinatori Diego Governatori e Giacomo Cicchi, all’assistente capo Marco Mariotti e agli assistenti cc Alessandro Turchetti e Maurizio Fiorucci, al commissario in quiescenza Maurizio Alessandrini, al vice ispettore Alessandro Luigi De Micheli, al sovrintendente capo Stefano Zanoncelli e all’assistente capo coord. Alessio Benincasa.