Se da una parte si avvicina a piccoli passi il riconoscimento Unesco, dall’altra sembra allontanarsi (alla stessa velocità) lo svolgimento della Festa dei Ceri anche per questo 2021.
Si è riunito in questi giorni il tavolo di coordinamento della Festa dei Ceri, alla presenza del sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, don Mirko Orsini (per la Diocesi), Lucio Lupini e Marco Cancellotti (Maggio Eugubino), Fabio Mariani (Università dei Muratori), Ubaldo Minelli (Santubaldari), Patrick Salciarini (Sangiorgiari) e Alfredo Minelli (Santantoniari).
L’incontro ha avuto ovviamente il suo focus sull’attuale situazione pandemica e sullo stato di emergenza prorogato recentemente dal Governo fino al 30 aprile prossimo.
“L’attuale condizione – come hanno convenuto tutti i presenti all’incontro – non permette di fare valutazioni diverse da quelle che le normative impongono, in funzione di una priorità trasversale a tutti e di importanza cruciale rappresentata dalla salute dei cittadini”.
Il tavolo, in stretta sinergia e costante coordinamento con il popolo ceraiolo, monitorerà dunque (costantemente) l’evoluzione della pandemia, con la speranza che possano aprirsi condizioni tali da permettere alla città di celebrare nelle forme tradizionali e canoniche il suo omaggio al Patrono.
Qualora l’evento dovesse saltare ancora una volta a maggio, da più parti è tornata anche ad essere “richiamata” l’opzione 11 settembre – giorno della traslazione di Sant’Ubaldo – per scongiurare l’assenza della Festa dei Ceri per due anni di seguito. Ma anche in questo caso tutto dipenderà dal Covid-19 (come nel 2020).
Da tutti è arrivato l’invito e l’auspicio ad affrontare i prossimi mesi con responsabilità e speranza: “Se permarrà lo stato di emergenza – ha chiarito Stirati – celebrare la Festa dei Ceri il prossimo 15 maggio sarà di fatto una opzione impraticabile. Resta però fondamentale e necessario mantenere coeso e compatto tutto il mondo alla base della Festa, condividendo ogni informazione e decisione. Dobbiamo assumerci con grande responsabilità e serietà l’onere di rispondere al popolo eugubino, unico vero ‘titolare’ della Festa dei Ceri”.