FERMATA CELLULA PER L'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA A PERUGIA (foto TO®) - Tuttoggi.info

FERMATA CELLULA PER L'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA A PERUGIA (foto TO®)

Redazione

FERMATA CELLULA PER L'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA A PERUGIA (foto TO®)

Gio, 17/02/2011 - 15:09

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(Francesco de Augustinis) – Erano considerati uno dei vettori facente capo a una complessa organizzazione internazionale per lo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, che si occupava di trasferire di nascosto persone dalla Grecia a Perugia. Sono finiti in manette domenica, al termine di una lunga e complessa operazione della squadra mobile della polizia di Perugia, un uomo di nazionalità marocchina, la moglie -agli arresti domiciliari con la figlia di un anno e mezzo- e una donna bulgara.

Il ritratto di una perfetta famigliola: lui un taglialegna con permesso di soggiorno, la moglie a casa con l'amica e la figlia, in un casolare di Fratticiola Selvatica, nei dintorni del capoluogo umbro. Non fosse stato per una segnalazione giunta alle forze dell'ordine, che rivelava come in quel casolare si aggirassero molte persone, tutte di nazionalità straniera.

Dai primi controlli sull'abitazione, la seconda divisione della squadra mobile ha potuto appurare nel casolare la presenza di sette persone, tutte di nazionalità marocchina e prive di permesso di soggiorno. L'attività di investigazione che ha preso il via subito dopo ha portato gli agenti al porto di Ancona, dove venerdì scorso l'uomo si è imbarcato con un auto recentemente acquistata, con a bordo la famiglia e la donna bulgara, alla volta della Grecia. Un viaggio decidsamente sospetto, considerato anche che il tragitto di ritorno da Igoumenitsa, secondo le informazioni fornite dalla compagnia di navigazione, era fissata per la stessa domenica, a soli tre giorni dalla partenza.

Gli agenti della prima sezione della squadra mobile di Perugia, competenti in materia di criminalità organizzata, si sono dunque appostati al porto di Ancona, osservando la berlina dell'uomo scendere dalla nave a fatica, evidentemente appesantita da un carico strapordinario, con i finestrini appannati e il tetto ricoperto da un portapacchi di grandi dimensioni. Dopo pochi chilometri l'auto, seguita dagli agenti di Perugia, si è accostata in una piazzola, facendo scendere dalla struttura sul tetto due uomini seminudi e facendoli entrare nell'abitacolo.

Pochi chilometri prima di arrivare a Perugia, l'auto è stata bloccata dall'arrivo dei rinforzi: a bordo sono stati trovati l'uomo con la moglie e il figlio -utili a non destare sospetti-, la donna bulgara – usata per fare da interprete dal marocchino al greco- un uomo di 32 anni dal Marocco e uno di 18 dalla Tunisia. Nel portabagagli, insieme a diversi trolley, c'erano invece, letteralmente costipate, due donne, entrambe di nazionalità marocchina, di 47 e 27 anni.

Il giorno stesso sono scattati gli arresti per i tre, accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina -non si trattava di certo del primo viaggio-, con diverse aggravanti tra cui quella di maltrattamento, per le condizioni disumane del trasporto. I due uomini infatti sono stati costipati nel portapacchi per un periodo dalle 24 alle 36 ore, mangiando qualche biscotto e bevendo poca acqua, legata al tettuccio e accessibile tramite cannucce. Le donne nello stesso arco di tempo sono rimaste chiuse nel portabagagli, senza luce, dove si trovavano anche alcuni dei sette trolley rinvenuti nella vettura, che contenevano tutti i possedimenti dei 4 disperati, adesso in via di espulisione.

L'ORGANIZZAZIONE – Sono adesso in corso ulteriori indagini della polizia sull'organizzazione internazionale che certamente si cela dietro al caso scoperto a Perugia, e che ha origini nel Magreb, con molta probabilità in Libia, e che sta vivendo in questi giorni di tumulti politici un periodo di attività particolarmente fervida.

IL VIAGGIO – Secondo la ricostruzione del dirigente della squadra mobile di Perugia Marco Chiacchiera, ciascuna di queste persone ha sborsato per il viaggio tra i 4 e i 5 mila euro, solo circa 500 dei quali finiti in mano all'uomo arrestato. Il percorso più comune per questo genere di immigrazione in Europa parte dalle coste del Magreb in aereo raggiungendo la Turchia. Da qui, il flusso di immigrati varca i confini in diversi modi, alcuni perfino a piedi, e raggiunge i tre principali porti della Grecia, Atene, Patrasso e Igoumenitsa, dove vengono raccolti da dei membri intermedi dell'organizzazione e smistati su vari vettori -di cui l'uomo arrestato è solo un esempio- in tutta Italia e in altri paesi.


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