E’ ormai il caos, altro che “giallo”, intorno alla Azienda Farmacie di Spoleto Srl, finita nel mirino di un atto ispettivo di Alleanza civica (Alessandra Dottarelli e Gianmarco Profili) con cui fare piena luce sulla gestione nell’ultimo biennio da parte dell’amministratore unico Toni di Cigoli, e su cui Tuttoggi aveva parlato riportando i dati dell’ultima assemblea. Quella del 6 giugno scorso, in cui, a sua insaputa, era stata nominata quale nuovo amministratore unico l’avvocato Valia Fedeli Alianti. Una situazione che nelle ultime ore registra anche la durissima presa di posizione della Uil che ha dichiarato lo stato di agitazione e chiesto al sindaco Sisti un urgente tavolo.
Difficile comprendere chi sia a guidare, da un mese e mezzo, la partecipata che rappresenta quasi un gioiello di famiglia per i suoi bilanci che, tranne l’ultimo anno 2024 (appena 28.000 €), hanno riportato utili a 5 zeri. Per diritto societario sarebbe lo stesso conte Toni di Cigoli, in regime di prorogatio, essendosi dichiarato indisponibile a un nuovo mandato, ovvero non avendo formalizzato dimissioni irrevocabili.
Ma la notizia di queste ore, del primo pomeriggio di ieri, a quanto trapela dal palazzo, è l’indisponibilità dell’avvocato Valia Fedeli Alianti ad accettare l’incarico che, pur scritto nero su bianco il 6 giugno davanti all’assemblea dei soci, le era stato indicato con pec del 4 luglio. In pratica un mese dopo, nello stesso giorno in cui l’azienda pubblicava (con tempismo biblico) bilancio, verbale di assemblea e relazione introduttiva dell’AU da cui sono emerse alcune incongruenze che stanno spingendo l’opposizione ad approfondire ormai ogni aspetto.
Non è chiaro il motivo per cui la professionista – che già tanto si era impegnata a titolo gratuito nella conduzione degli Istituti riuniti di beneficenza di Spoleto che le avevano rinnovato gli ultimi quattro sindaci (ante era Sisti 1) – ha deciso di abbandonare la partita. Probabilmente per la sua posizione professionale che, a norma di legge, non prevede agli avvocati di partecipare alla gestione di società totalmente o parzialmente tenute da privati. Anche se a Spoleto, come in altre città dell’Umbria, di avvocati amministratori, anche di Spa, se ne sono contati a iosa.
La rettitudine della Alianti è però nota, e a questa sua posizione di presunta incompatibilità avrebbero dovuto pensare anche chi le aveva offerto l’incarico, ovvero l’assessora Luigina Renzi (con competenza sulla AFC) e lo stesso Sisti. Anche se proprio quest’ultimo, in extremis, ha sperato di poter riportare nel capitale pubblico quel 15% di azioni che l’allora sindaco Brunini, siamo nel 2006, nel decidere di “staccare” le farmacie dalla gestione dell’Ase, aveva voluto destinare ai cinque farmacisti in servizio: un modo per ricompensarli del lavoro fin lì svolto ma anche responsabilizzarli e renderli partecipi della gestione futura. Quattro di questi sono ormai pensionati, uno solo ancora in servizio e per nulla disponibile, nonostante qualche telefonata di troppo, a cedere la propria quota (3%).
Ma c’è di più. Sempre nella mattinata di ieri si sarebbe registrato un altro colpo di scena, con l’invio di 5 pec al socio di maggioranza, il Comune di Spoleto: a quella del farmacista indisponibile a cedere le proprie quote, si sono aggiunte quelle di quattro colleghi che si sono dichiarati disponibili a rilevare le quote dei pensionati, che già da novembre 2024 hanno formalizzato di voler uscire dalla società, a dimostrazione ulteriore di un malcontento che, dopo i primi “entusiastici” momenti, hanno portato il personale delle farmacie a dubitare su progetti e decisioni portati avanti dall’amministratore fortemente voluto dalla giunta. Sulla quale, il condizionale è d’obbligo, si sarebbero accesi anche i riflettori di altre istituzioni.
Il boccino del panno verde del biliardo torna così nelle mani del Palazzo, probabilmente “costretto” a convocare d’urgenza una nuova assemblea dei soci per formalizzare un nuovo nominativo cui affidare l’azienda.
Ritardi che fanno pendant non solo con il recente passato (ci vollero due mesi dalle dimissioni dell’AU Paolo Scarabottini, era il 6 novembre 2022, alla nomina di Toni di Cigoli del 26 gennaio 2023 pubblicata solo il luglio successivo) ma anche con altre partecipate, come Vus, Vuscom, Ase, la stessa Fondazione Festival di cui si attende da due anni il nuovo Statuto.
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(modificato alle 15.45)