La sua famiglia. L’impegno per gli altri, rappresentato dalle divise colorate delle associazioni di volontariato e del sociale per le quali ha prestato servizio. Gli imprenditori, in particolare quelli di Confartigianato, della quale è stato segretario provinciale, presente con una delegazione guidata dal presidente umbro Mauro Franceschini. E la musica, la sua passione, lavoro giovanile e degli ultimi anni.
La vita di Stelvio Gauzzi, Dj Stelvio, interrotta troppo presto, a soli 66 anni, a causa di un malore improvviso, si è ritrovata sul sagrato della chiesa di San Filippo Neri a Spoleto per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio.
All’interno, accanto al feretro, i picchetti d’onore e le divise dell’Ordine di Malta, della Protezione civile, della Croce Rossa, dell’Anpas. E la Giunta comunale di Spoleto, per ricordare quello che il sindaco Andrea Sisti ha definito “un amico della città”. Orfana di una persona “che è stata un esempio, perché ha pensato sempre al bene degli altri”. “Faremo tutto quello che è necessario per ricordarlo” ha promesso il sindaco.
Fuori, ad attendere il feretro tra le divise delle associazioni di volontariato, gli amici dj che hanno fatto suonare la sua consolle. Per un funerale singolare, anticonformista, come era Stelvio Gauzzi. La toccante lettera degli amici, letta da Andrea Duranti, con il sottofondo della musica, il cui volume è stato poi alzato. “Ciao Stelvio, facci ballare da lassù” le parole commosse tra quella musica che lui amava così tanto.




