Il giovane ha violato più volte il divieto di avvicinamento nei confronti degli ex titolari, ora è stato portato in carcere
E’ finito nel carcere di Terni un giovane di 26 anni che ha violato più volte il divieto di avvicinamento ai suoi ex datori di lavoro, una coppia di ristoratori. L’ex dipendente avrebbe cercato di colpire i due con un bastone di legno, venendo poi fermato dai carabinieri della stazione di Terni.
Il giovane, di origini bengalesi, da tempo era diventato una sorta di incubo per i suoi ex datori di lavoro, una coppia di origini cinesi che lavora nel settore della ristorazione, che, alla fine dello scorso anno, si era rivolta all’Arma per denunciare il loro ex dipendente per i reati di atti persecutori e lesione personale aggravata. L’attività investigativa svolta ha consentito al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Terni di emettere la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese dal reato, eseguita lo scorso mese di febbraio. Nonostante tale imposizione il bengalese ha più volte violato il provvedimento, continuando a perseguitare i suoi ex datori di lavoro, motivo per il quale già nello scorso mese di marzo era stato arrestato in flagranza di reato, venendo sottoposto all’ulteriore misura dell’obbligo di presentazione alla p.g.. Tuttavia il 26enne non ha desistito dal suo comportamento e, nel pomeriggio di domenica, si è presentato nuovamente presso l’attività gestita dai denuncianti ed imbracciando un palo di legno ha tentato di colpirli all’interno della macchina dove si erano rifugiati. L’immediata richiesta di aiuto ai Carabinieri ed il rapido intervento della pattuglia ha permesso di rintracciare il bengalese e di trarlo in arresto per i reati di violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, minaccia e porto abusivo di strumenti atti ad offendere.
Dopo una notte in camera di sicurezza, lunedì mattina, presso il Tribunale di Terni, si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto, all’esito della quale il Giudice ha disposto che il bengalese venisse tradotto presso il carcere di Terni in stato di custodia cautelare. Grande sollievo per gli ex datori di lavoro, presenti in udienza, stanchi di essere perseguitati dall’uomo.