“Voglio augurarmi che non rispondano al vero le informazioni che mi sono state date circa l’effettuazione di sopralluoghi in siti umbri per l’accoglienza di profughi che sarebbero in violazione dell’accordo sottoscritto ieri sera tra Governo e Regioni”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, riguardo a notizie che riferiscono di un sopralluogo in atto in queste ore in località Scanzano (Foligno) da parte di autorità centrali dello Stato per l’allestimento di un campo di accoglienza di profughi.
“Spero si tratti solo di un gravissimo errore di comunicazione tra le autorità dello Stato. Sia chiaro però sin da ora, che la Regione Umbria ed il Comune di Foligno, che non sono stati informati di nulla, sono assolutamente contrari ad una simile iniziativa. Peraltro il sito in questione (l’area che ospitava le ‘Casermette’, dismesse ormai da anni) è priva di ogni urbanizzazione. In ogni caso metteremo in atto tutte le iniziative possibili al fine di impedire che ciò accada. Ieri sera abbiamo sottoscritto con il Governo un accordo che espressamente, come più volte io stessa ho detto in questo ultimo periodo, afferma ‘questo nuovo sistema di accoglienza diffusa sull’intero territorio nazionale consente di superare l’attuale gestione degli immigrati irregolari’”.
“Per ciò che riguarda il numero di migranti che l’Umbria potrà ospitare voglio precisare – continua la presidente – che al momento non vi è stata e non vi è alcuna cifra assegnata alla nostra Regione. Come riferito in diverse circostanze, grazie al lavoro svolto in questi giorni e tuttora in corso da parte della Regione d’intesa con le Provincie, i Comuni e la Caritas regionale, l’Umbria nei prossimi giorni sarà in grado di garantire accoglienza per 400-500 persone, nelle modalità che sono state definite, e cioè in piccoli nuclei diffusi in tutto il territorio regionale”.
Di seguito il testo integrale dell’accordo sottoscritto ieri sera a Palazzo Chigi, a Roma:
“Nella cabina di regia della Conferenza Unificata del 6 aprile 2011, il Governo, le Regioni e Province autonome e gli Enti locali, preso atto che il Governo per affrontare l’emergenza umanitaria ha assunto la determinazione – sulla base anche del confronto con Regioni e Enti locali – di avvalersi dell’articolo 20 del T.U. Immigrazione, ribadiscono che tutte le Istituzioni della Repubblica responsabilmente si impegnano ad affrontare questa emergenza umanitaria con spirito di leale collaborazione e solidarietà. Ciò impegna tutti i livelli della Repubblica ad essere coerenti e conseguenti a questa scelta politica.
Ciò premesso, il Governo, le Regioni e Province autonome e gli Enti locali convengono di integrare il precedente accordo, siglato lo scorso 30 marzo, con i seguenti punti:
1)il Governo si impegna ad avviare un’iniziativa verso l’Unione Europea per dare corso all’articolo 5 della Direttiva n. 55 del 2001;
2)i destinatari del permesso di soggiorno di cui all’articolo 20 che opteranno per la permanenza in Italia saranno assistiti su tutto il territorio nazionale e di ciò si fa garante il Governo;
3)il piano per l’accoglienza dei profughi sarà presentato entro 10 giorni attraverso il sistema di protezione civile nazionale, deve prevedere step di attuazione per singola Regione, tenendo conto delle assegnazioni già realizzate in queste settimana, mantenendo così in ogni fase l’equa distribuzione sul territorio nazionale. Tale Piano dovrà prevedere anche l’assistenza per gli immigrati a cui è riconosciuto l’articolo 20 per coloro che decidessero di rimanere in Italia. Anche al fine di determinare e avere il quadro progressivo ed esatto delle presenze nell’ambito di tutto il territorio nazionale. A tal fine è ripristinato il tavolo presso il Dipartimento nazionale della Protezione civile con il sistema della Protezione civile regionale, integrato dai rappresentanti di Anci e Upi e Regioni;
4)deve essere assicurato un finanziamento adeguato e capiente per sostenere l’emergenza al Fondo presso il Dipartimento nazionale di Protezione civile che sarà utilizzato per finanziare le attività sul tutto il territorio nazionale del sistema di protezione civile. Ciò va attivato attraverso apposita ordinanza di protezione civile.
5)per dare piena attuazione all’accordo p recedente in relazione ai minori stranieri non accompagnati, deve essere assicurato il finanziamento pluriennale creando un Fondo apposito in favore dei Comuni che prendono in carico i minori, cui spetterà di assegnare il minore alle strutture a tal fine autorizzate;
6)questo nuovo sistema di accoglienza diffusa sull’intero territorio nazionale consente di superare l’attuale gestione degli immigrati irregolari”.