Un’economia di 866 mila 800 euro, maturata nella realizzazione degli interventi per la locazione a canone sociale, sarà utilizzata per l’integrazione dei finanziamenti concessi all’Ater regionale per la realizzazione degli interventi nei comuni di Panicale e Acquasparta e nel comune di Spoleto. Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche abitative Stefano Vinti, assegnando 255 mila euro per il recupero dell’ex Palazzo Sellari in comune di Panicale, centro storico, con la conseguente realizzazione di 4 alloggi da destinare alla locazione a canone sociale; 307 mila euro per il recupero dell’ex Mattatoio in comune di Acquasparta, via P. Nenni, con la conseguente realizzazione di 5 alloggi da destinare alla locazione a canone sociale e 304 mila 800 euro per la nuova costruzione di 18 alloggi, da destinare alla locazione permanente a canone concordato, in località San Sabino, nel comune di Spoleto.
Gli interventi finanziati riguardano tutti progetti già avviati che, nei comuni di Panicale, Acquasparta e Spoleto sono in una fase avanzata dei lavori. Per l’intervento nel comune di Spoleto, in località San Sabino, è stato richiesto un contributo integrativo per i maggiori oneri sostenuti dall’Ater, dovuti ad un’estesa campagna di saggi archeologici, ordinata dalla Soprintendenza Archeologica dell’Umbria, conseguente al rinvenimento di tombe “a fossa” di epoca preromana nonché all’adozione di molteplici impianti e tecniche innovative finalizzate all’ottenimento della certificazione in classe “A” da parte dell’agenzia “Casaclima”. Anche per gli interventi di recupero dell’ex Palazzo Sellari nel comune di Panicale è stato richiesto un contributo integrativo per gli oneri dovuti ai maggiori lavori derivanti dalle prescrizioni impartite dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria quali la conservazione di una “scala interna” esistente che ha obbligato l’Ater alla revisione del progetto con conseguente aumento delle superficie utili residenziali, al fine di mantenere lo stesso numero di alloggi programmato ed ulteriori e maggiori lavorazioni, sempre prescritte dalla Soprintendenza in corso d’opera a causa di rinvenimenti, imprevisti ed imprevedibili, sulle strutture portanti del fabbricato.
Nel recupero dell’ex mattatoio nel comune di Acquasparta invece, è stato richiesto un contributo integrativo perchè sono state erroneamente conteggiate minori superfici rispetto a quelle reali ed inoltre, durante il corso dei lavori, si sono resi necessarie ulteriori e maggiori lavorazioni prescritte dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria.
“Abbiamo valutato, ha concluso Vinti, che la mancata concessione del contributo integrativo avrebbe potuto compromettere la conclusione degli interventi e la conseguente immissione degli alloggi nel mercato della locazione che consentirebbe una, seppure piccola, risposta al fabbisogno di alloggi di edilizia residenziale pubblica, soprattutto quelli a canone sociale”.