Cambia il podio per fatturato delle imprese umbre al top. A una settimana dalla tre giorni di dibattiti e approfondimenti sulla salute dell’economia umbra raffrontata a quella delle vicine Marche del Glocal Economic Forum, ESG89 ha anticipato i dati ufficiali della classifica delle top società in Umbria che saranno pubblicati sul prossimo Annuario economico.
In testa sempre la regina della grande distribuzione PAC 2000 A (CONS) con 3.032.729.000 euro seguita da ACCIAI SPECIALI TERNI con 1.813.458.151 euro e da EUROSPIN TIRRENICA con 819.760.502 euro che quest’anno conquista la terza posizione superando COOP CENTRO ITALIA (CONS) che registra un fatturato di 661.674.000 euro.
In quinta posizione troviamo BRUNELLO CUCINELLI (CONS) con 552.996.000 euro seguita dal gruppo METALMECCANICA TIBERINA (CONS) con 542.567.137 euro e dalla FINANCO (CONS) della famiglia Colaiacovo con 466.528.000 euro.
Per utile netto la classifica mostra il consolidamento delle posizioni.
ACCIAI SPECIALI TERNI si conferma leader con 97.731.042 euro seguita dalla BRUNELLO CUCINELLI (CONS) con 51.042.000 euro e da EUROSPIN TIRRENICA che raggiunge un valore di 47.472.973 euro. In quarta posizione ritroviamo PAC 2000 A (CONS) con 41.972.000 euro seguito dalla METALMECCANICA TIBERINA (CONS) con 27.570.538 euro e dalla VETRERIA COOPERATIVA PIEGARESE con 24.159.634 euro.
E poi ancora ACEA AMBIENTE con un risultato di 23.540.008 euro, MARGARITELLI (CONS) con 21.923.490 euro, FINANCO (CONS) con 21.004.000 e UMBRAGROUP (CONS) che registra 14.651.000 euro.
Il commento di Giovanni Giorgetti
“Dalla tre giorni e scorrendo la classifica ufficiale delle top aziende regionali – sottolinea Giovanni Giorgetti Ceo di ESG89 Group – emerge un panorama in chiaroscuro dettato prevalentemente dalle incertezze economiche nazionali e internazionali rilevate nel corso degli ultimi 12 mesi. Da un sondaggio effettuato fra i prestigiosi ospiti e relatori presenti al Glocal Economic Forum ESG89 è infatti emerso che il 46% degli intervistati vedono il futuro economico del prossimo anno in modo ‘incerto’, mentre solo il 32% ha rilevato una prospettiva ‘buona’. Sempre secondo l’indagine i fattori su cui investire e concentrare maggiori risorse in regione sono costituiti dalle ‘infrastrutture’, dalla ‘innovazione’ e dalla ‘formazione’. L’Umbria, così come le vicine Marche, scontano anni di grande rallentamento economico che ci hanno portati a lambire le regioni del Sud per Pil procapite. Ora – conclude Giorgetti – è necessario rialzare la testa e fare scelte di politica economica regionale strategiche e incisive. Non più provvedimenti di sostegno a ‘pioggia’, ma ricercare quei driver vincenti che possano riportare la regione ad essere più competitiva e attrattiva“.