Auto dall’estero e, attraverso un intricato passaggio di proprietà, evadevano la tassazione. Ecco il complesso meccanismo scoperto dai Finanzieri del Comando Provinciale di Perugia, nell’ambito dell’operazione “Easy Car”, che hanno scoperto due società, operanti nel settore del commercio di automobili, coinvolte in una frode milionaria.
Truffa con le società ‘cartiere’
Le indagini, materialmente svolte dai militari della Compagnia di Foligno e coordinate dalla Procura della Repubblica di Spoleto, hanno permesso di sventare una maxi-truffa basata sull’utilizzo di “cartiere” (società di fatto inesistenti, il cui scopo principale è emettere fatture false al fine di consentire evasione e frodi fiscali).
Passaggi per evitare il versamento dell’Iva
Le auto, provenienti dalla Germania, venivano sottoposte a una serie di cessioni fittizie tra le varie cartiere, in modo da rendere più difficile la ricostruzione contabile dei vari passaggi, per poi essere vendute al consumatore finale senza che fosse mai avvenuto il previsto versamento dell’I.V.A..
False attestazioni per la motorizzazione
A completare il quadro, una serie di false attestazioni, presentate ai vari uffici della Motorizzazione Civile, che servivano a mascherare il ruolo delle varie società fantasma e a fare risultare come già effettuato il pagamento delle imposte di cessione.
31 denunciati
Sono 31 i soggetti denunciati, a vario titolo, dalle Fiamme Gialle. Tra i reati contestati, truffa aggravata, falsità ideologica e utilizzo di fatture false per un ammontare di 9 milioni di euro. L’I.V.A. così evasa ammonta a circa 2 milioni di euro.
Lotta a frodi di carattere internazionale
L’operazione si inserisce all’interno del contesto operativo che vede la Guardia di Finanza impegnata nella lotta alle frodi a carattere internazionale, che assumono profili di complessità (e di valore) sempre maggiori, ragione per cui risulta necessario, per contrastarle efficacemente, un elevato livello di preparazione professionale e giuridica.