Spuntano sempre più pali lungo la superstrada, ad oggi riempita di centinaia di antenne wi-fi dall'umbertidese fino a Sansepolcro, la questione approdata in Consiglio "Permangono perplessità sull'aspetto riguardante la salute umana"
Mentre continuano a moltiplicarsi ormai dal luglio scorso – ad oggi ce ne sono circa 100 dall’umbertidese fino alle porte di Sansepolcro – gli ormai famosi “pali neri” lungo la E45 continuano a destare dubbi e perplessità.
“Pali neri” in Consiglio
La questione dell’improvvisa (e poi graduale) “apparizione” delle gigantesche antenne wi-fi, che coprono quasi tutta la corsia sud altotiberina della infrastruttura, è arrivata anche in Consiglio comunale a Città di Castello, dove Elda Rossi e Riccardo Leveque (Fd’I) hanno contestato proprio il fatto “che non sia stata data alcuna comunicazione sulla loro installazione né sulla natura del loro servizio o sulle le motivazioni che hanno portato a scegliere questo tratto di E45 per la loro localizzazione”.
I due consiglieri hanno chiesto soprattutto se sia stata fatta una valutazione di sostenibilità ambientale “con particolare riferimento alla salute dei residenti“. Una richiesta simile era stata avanzata anche dal consigliere Pd Gionata Gattichi il quale però, nella stessa seduta del Consiglio, non ha potuto illustrare la sua interrogazione per un errore puramente tecnico degli uffici comunali. Ma questa è un’altra storia.
Anas risponde
A fugare alcuni dubbi ci ha pensato l’assessore Rodolfo Braccalenti, che ha letto in Aula direttamente la relazione di Anas – società gestrice della superstrada – che di fatto ha ribadito a grandi linee quanto anticipato da Tuttoggi oltre un mese fa. Nella missiva, a firma della direttrice Rapporti Istituzionali di Anas dott.ssa Grazia Maria Rita Pofi, si parla di “postazioni polifunzionali a servizio della Smart Road”, il cui progetto prevede la trasformazione della E45 in una strada “intelligente” in grado di connettersi e comunicare con le auto in transito, fornendo informazioni utili e in tempo reale agli utenti su traffico, eventuali incidenti, cantieri stradali, percorsi alternativi e condizioni meteorologiche sfavorevoli.
Anas ha poi sottolineato come “oltre alla E45, facciano parte del progetto – primo in Europa per la digitalizzazione della strada (in ottemperanza al decreto ministeriale del 28 febbraio 2018) anche altre trafficate arterie di propria competenza, tra cui la A91, A90, A2 e la A19, con l’obiettivo primo di migliorare la sicurezza stradale e la gestione dei flussi di traffico“. Il tutto con un investimento di un 1 miliardo di euro, che servirà a “digitalizzare” 3000 km di strade nei prossimi 10 anni. “I lavori in fase avanzata di esecuzione – fa sapere Pofi nel dettaglio – prevedono la realizzazione di un’infrastruttura di base mediante la posa di cavidotti per i cavi elettrici e fibra ad elevata capacità, costruzione di pozzetti per il riposizionamento apparati tecnologici e plinti per l’alloggiamento delle postazioni polifunzionali (i “pali neri” appunto)”.
“Nessuna interferenza ambientale” ma…
Riguardo al quesito posto sull’eventuale valutazione di sostenibilità ambientale “la stessa – riferisce la dott.ssa Pofi – è stata effettuata in ogni fase di progetto lungo la tratta già completata dal km 133.755 (tra San Giustino e Sansepolcro) al km 98 circa (tra Pierantonio e Umbertide) e non è stato necessario ricorrere a nessun tipo di esproprio né risulta essere stata rilevata alcun interferenza ambientale”.
In sede di replica Rossi è però tornata a sottolineare proprio l’aspetto riguardante la salute, vista la vicinanza dei “pali neri” a case e attività: “Tutta questa rete elettromagnetica si basa su antenne wi-fi che servono per catturare le informazioni. I pali sono stazioni di ricarica droni con tecnologia 5G, bigdata, e intelligenza artificiale. Molto spesso si dice che queste strumentazioni non rechino danno alla salute ma in realtà sembra non sia così”.
La consigliera ha infatti citato l’EMF Portal, archivio di 39.000 pubblicazioni scientifiche, 587 delle quali proprio sul 5G: “Alcune di queste sono studi medico biologici aggiornati al 4 settembre 2023, che riportano prove di stress ossidativo ed effetti avversi su sistema neuroendocrino, qualità del sonno e della ossa, espressione genetica e risposte sensomotorie: per cui io chiedo che questo Comune abbia in qualche modo attenzione e chieda ad Anas se tutto questo impianto futuristico guardi alla salute ambientale e dei cittadini piuttosto che a interessi di altra natura”.