Afranio Metelli se n’è andato. Il noto artista umbro si è spento poco fa all’Hospice di Spoleto dove era stato ricoverato per una grave malattia. Aveva 87 anni. Lascia la moglie Ann Wynkoop Wood e i figli Cecilia e James ai quali Metelli aveva trasmesso la passione per l’arte (lei è un critico d’arte, lui vignettista e pittore). Nato a Pissignano di Campello sul Clitunno, Metelli era diventato un artista di fama internazionale, osannato dalla critica, amato dai collezionisti come dal grande pubblico. Aveva viaggiato a lungo anche in occasioni di importanti mostre come quella della Ceramica a Vallarius in Francia (era il 1952), alla Quadriennale di Roma (’60), al Museo Antropologico di Città del Messico (dove presentò una serie di disegni sui Maya), all’Open Mind Le-Witt di Hartford (Connecticut). L’ultima grande mostra gli fu dedicata a Palazzo Collicola nel 2008 e curata dal compianto critico Giovanni Carandente che del maestro Metelli scrisse “autodidatta ed eclettico, sperimentatore ed indagatore di stili e maniere, artista che ha provato ogni tecnica”.
Qualche tempo fa, alla nomina di Gianluca Marziani a direttore della Galleria d’arte moderna, aveva manifestato il proprio dissenso scrivendo una lettera a flashartonline.it: “Il suo primo intervento (di Marziani, n.d.r.) è stato snaturare l’allestimento esemplare di Giovanni Carandente, che a Spoleto e alla sua storia e al Museo ha dedicato tempo e affetti. Noi vogliamo che la disposizione delle opere torni a essere quella fatta da Giovanni Carandente senza sottrazioni o aggiunte. Spazi per altre esposizioni ce ne sono in abbondanza a Palazzo Collicola”. Il rapporto con il curatore del Collicola si era poi ricostruito e lo stesso Marziani aveva dedicato uno spazio importante ad un’opera del maestro umbro. Proprio l’altro ieri a Campello era stata inaugurata la mostra “Afranio Metelli” organizzata dai suoi allievi e amici, i responsabili di Artelocale, di Associazione Contemporanea e de La Fortezza: 8 opere, 7 delle quali scelte da Artelocale, 1 dallo stesso Metelli. “Campello e l’Italia perdono oggi un artista di grande spessore – ha detto al telefonino con TO® il sindaco Paolo Pacifici, in missione istituzionale a Helsinki -, un uomo che ha amato tantissimo il nostro territorio ed in particolare il suo castello di Pissignano Alto dov’era nato e per il quale, insieme ad Ann, ha sempre lavorato per valorizzarlo e promuoverlo. Tutta la comunità di Campello si stringe intorno ad Ann e ai famigliari”: I funerali si terranno giovedì prossimo.
(Ca. Cer.)
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