In appalto le opere per la riduzione della vulnerabilità, avviato l'iter per il restauro della facciate
Due importanti interventi, finanziati con fondi ministeriali, interesseranno a breve il Duomo di
Orvieto, per oltre un milione di euro.
Sono in fase di appalto, infatti, per circa 527.000 euro, i lavori relativi al primo intervento
denominato “Orvieto (Tr) Duomo Riduzione della vulnerabilità e restauro”.
Ed in questi giorni sono state avviate le attività di progettazione connesse alla realizzazione di
interventi per la prevenzione dal rischio sismico ed il restauro di parti della facciata del Duomo
di Orvieto per 540.000 euro.
Responsabile Unico del Procedimento (RUP) è l’arch. Maurizio Damiani, mentre la progettazione, richiedendo specifiche competenze in materia sismica e di sicurezza, è stata affidata all’ing. Giovanni Cangi.
I lavori fanno seguito al Rapporto Finale sullo studio e monitoraggio, di durata quinquennale,
del quadro fessurativo e del comportamento sismico del Duomo di Orvieto, eseguito da Enea e
terminato ad aprile del 2018.
Nel quadro delle risorse disponibili, sono previsti i seguenti interventi:
- migliorare il comportamento sismico delle torri e guglie della facciata tramite
consolidamento delle murature, delle scale elicoidali e dei coni delle guglie con elementi in
acciaio atti a formare un efficace collegamento tra i paramenti interni ed esterni; - rimozione piante infestanti, eliminazione licheni e funghi, consolidamento e restauro dei
paramenti esterni tramite rifacimento stuccature, revisione apparati lapidei delle gugliette e
piramidette, revisione e rifacimento imperniature in piombo e ferro ed eventuale
sostituzione con altro sistema idoneo e durevole, trattamento protettivo superfici lapidee; - consolidamento e restauro delle fasce decorate a mosaico delle torri di facciata e revisione
dei mosaici delle parti alte del prospetto.
I lavori, particolarmente impegnativi, considerando l’altezza di esecuzione e la natura degli
interventi, vedranno impegnata anche l’Opera del Duomo, chiamata da secoli alla cura della
Cattedrale