Nessun patrocinio è stato richiesto al Comune di Perugia per la realizzazione dei video realizzati con un drone a Perugia, dal titolo “Si bene prospicias mira videre potes“, degli ideatori Francesco Bastianelli e Giampaolo Pauselli, che avevano raccolto contributi volontari di alcuni cittadini perugini proprio per la messa in opera del video. Questo quanto emerso questa mattina in Commissione a Palazzo dei Priori da una lettera inviata dalla dirigente alla presidente Emanuela Mori, proprio a proposito dell’ordine del giorno dei consiglieri Bistocchi e Mencaroni. E non sarebbe stato concessa neppure l’autorizzazione all’uso del logo del Comune. Sentita anche Caponi, comandante dei Vigili Urbani, la quale ha precisato di essere stata interessata della questione solo dopo l’interrogazione presentata lo scorso marzo dai consiglieri, ma di non aver avuto richieste né segnalazioni specifiche per il video in questione. Un’altra richiesta le era passata sotto mano, attraverso la quale la segreteria del Sindaco aveva voluto una maggiore presenza di personale della Polizia Municipale per agevolare lo svolgimento delle riprese con un drone nel centro storico. Non lo stesso di Bastianelli e Pauselli, bensì di un’altra attività che aveva con sè tutte le richieste legittime dell’Enac.
La polemica era sbarcata in Piazza IV Novembre, e naturalmente su Facebook, quando i consiglieri del PD, Sarah Bistocchi e Diego Mencaroni, avevano chiesto chiarimenti sul rispetto delle normative nelle riprese aeree proprio mediante l’impiego dei droni. Ancora di più se si pensa che e stesse riprese vengono trasmesse sui dei totem a Palazzo della Penna di Perugia e sono stati utilizzati anche per la presentazione della candidatura di Perugia a Capitale Italiana della Cultura presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
LA RISPOSTA DEGLI IDEATORI DEL VIDEO
Secondo Bistocchi e Mencaroni i video sono stati realizzati “mediante un mezzo che ha sorvolato il territorio perugino nonostante la legge ne preveda il divieto, senza verificarne quindi la legittimità e regolarità. La legge prevede delle responsabilità significative anche per i committenti di lavori effettuati con i droni, i quali devono affidarsi ad aziende riconosciute, come ben specificato dal Regolamento ENAC”.
Oltre alla questione del conto terzi, esiste per Perugia un divieto di sorvolo per gli aeromobili, cui i droni sono assimilabili.
“In sostanza – concludono i consiglieri – quando si effettua un’operazione di volo di un drone, è necessario ottenere alcune autorizzazioni e permessi specifici. L’operatore che realizza il video deve essere per legge un operatore regolarmente registrato, deve essere dotato di un’assicurazione specifica in quanto il drone, che viene per la legge equiparato ad un aeromobile, potrebbe provocare alcuni danni a cose e a persone. Va quindi garantita la sicurezza delle persone che si trovano sotto il volo del drone e va tutelato il patrimonio storico-artistico della città, che potrebbe subire dei danni. La città viene considerata un’area critica, quindi necessita di molteplici tutele. Sono previste sanzioni pesanti in caso di “SAPR privo di copertura assicurativa / scaduta”.
Le eventuali sanzioni in caso di mancato rispetto della normativa vigente sono pesanti: si incorre infatti nella violazione del codice di navigazione aerea, in quanto i droni, anche se di piccole dimensioni, sono classificati come aeromobili a tutti gli effetti, e nel reato di attentato all’incolumità pubblica, oltre che nella violazione della legge sulla privacy. Questione sicuramente importante quella della privacy.
Certo, un nuovo regolamento Enac è stato approvato proprio venerdì scorso, hanno informato durante la seduta la dott.ssa Ceccarelli e il Dott.Bellucci della Direzione aeroportuale di Ancona, Pescara e Perugia che hanno specificato come, proprio a seguito dell’utilizzo crescente dei droni l’Enac abbia emanato un nuovo regolamento meno restrittivo del precedente. In ogni, caso hanno confermato come Perugia sia considerata un’area critica, per il cui sorvolo devono essere richieste specifiche autorizzazioni all’Enac Direzione centrale di Roma. Sarebbe stato anche necessario per un’attività come quella descritta avere il Notam, l’avviso ai naviganti rilasciato dall’Enav su richiesta della direzione aeroportuale, una volta che l’Enac avesse rilasciato la suddetta autorizzazione, per ottenere la quale l’operatore deve presentare all’Enac dettagliata documentazione su spazio aereo da sorvolare, organizzazione che svolge l’attività, qualificazione dell’equipaggio, tipologia del drone utilizzato, scenario dell’operazione e così via.
Resta da scoprire perchè il comune abbia fatto utilizzo del video. La commissione è stata aggiornata ad una successiva seduta nella quale saranno convocati ad intervenire l’Assessore alla Cultura Maria Teresa Severini, la dott.ssa Luciana Cristallini e il Presidente dell’Associazione Ieri, Oggi e Domani Luca Cimaroli.
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