Riaprono dal 25 maggio alcuni servizi ordinari all’ospedale di Pantalla, Covid – hospital dell’Umbria. Ma rimangono timori per la funzionalità di altri.
Così, in attesa del consiglio comunale del 21 maggio a Marsciano proprio sull’ospedale della Media Valle del Tevere, ad intervenire sono associazioni e politici.
Il punto di raccolta fisso del sangue
Ad intervenire in particolare sul punto di raccolta fisso è l’Avis Umbria. Che plaude alla riapertura dal 25 maggio ma ha dubbi sulle modalità ed i servizi.
“L’Avis regionale – evidenzia in una nota – aveva già sollecitato la riapertura del Punto di Raccolta e auspica che lo stesso venga riattivato dal 25 Maggio in tutte le sue funzioni e quindi, per la donazione del Sangue e del Plasma in modo tale da consentire ai donatori del comprensorio interessato di continuare ad esercitare il proprio diritto di volontario. Lo scorso anno nel suddetto Punto di Raccolta sono sta effettuate circa 2900 donazioni e ad oggi la chiusura ne ha prodotto una minore raccolta di oltre 500 unità.
Anche le Amministrazioni Comunali interessate condividono con Avis l’urgenza di provvedere. Siamo certi di una valutazione urgente da parte della Regione Umbria in merito alla fattibilità organizzativa che consentirebbe agli oltre duemila donatori del comprensorio di compiere un servizio essenziale per le strutture ospedaliere in un periodo di criticità che vede una riduzione delle donazioni dovuta al contingentamento delle prenotazioni necessariamente da rivalutare alla luce della riprese delle normali attività di elezione dei presidi ospedalieri”.
Il centro regionale per la fertilità
Altra questione delicata è quello del centro regionale per la fertilità. Situato proprio a Pantalla, è stato chiuso e non ci sono servizi alternativi in Umbria.
A presentare una interrogazione sul tema sono i consiglieri regionali del Pd Simona Meloni e Tommaso Bori. “La Regione – chiedono – provveda quanto prima a riaprire il Centro regionale per la fertilità di Pantalla. Perché, per tante coppie umbre e non solo, esso rappresenta un punto di riferimento irrinunciabile di eccellenza a cui potersi rivolgere per effettuare percorsi medicalmente assistiti a sostegno della genitorialità”. Nell’interrogazione si chiede quali misure sono state adottate per il ripristinare il servizio e attraverso quali forme e in quali tempi.
“Con l’emergenza Covid-19 – ricordano Meloni e Bori – è stato chiuso l’unico Centro regionale per la diagnosi e la cura della riproduzione umana, ipotizzandone la riapertura a fine ottobre. Nel frattempo, è necessario ripristinare quantomeno il servizio presso altra sede, perché una chiusura prolungata comporterebbe oltre ad una perdita importante sotto il profilo dell’offerta assistenziale pubblica, anche, e soprattutto, la possibilità di generare indirettamente effetti negativi, sia psichici che fisici, nelle tante coppie che avevano avviato dei protocolli medici ora interrotti a causa dell’emergenza”.
Meloni e Bori fanno notare anche come “l’elevato utilizzo delle prestazioni del Centro, che fu fondato nel 1995 a Perugia, presso i locali di via Enrico dal Pozzo e solo di recente trasferito all’ospedale di Pantalla, sia dovuto all’efficienza di un servizio pubblico e universale di eccellenza che è arrivato ad eseguire fino a 18mila prestazioni all’anno con la nascita di 900 bambini. Questi numeri dimostrano come il livello della domanda di cura e assistenza sia molto alto e presumibilmente, tale resterà nonostante l’emergenza sanitaria”.
“Spiace constatare – proseguono – che la Giunta Regionale, pur sollecitata a intervenire già nel corso dell’ultima seduta dell’Assemblea legislativa, non stia dimostrando alcuna sensibilità per le problematiche che stanno toccando tante coppie che vogliono avere un figlio. Peraltro, la stessa Regione continua a non tenere conto della circolare del 6 maggio scorso, emanata congiuntamente dal Centro Nazionale Trapianti e dal Registro PMA del’Iss, secondo cui ‘si ritiene che sussistano, ad oggi, le condizioni per la ripresa dei trattamenti momentaneamente sospesi e l’inizio di nuovi trattamenti’”.
“Per questo motivo – concludono Meloni e Bori – intendiamo riproporre ancora una volta all’attenzione della Giunta Regionale, e, in particolare della presidente Tesei, sia come donna di Governo che come madre, il tema del Centro per la fertilità di Pantalla, auspicando che, in attesa di una sua riapertura, le stesse prestazioni possano essere quantomeno erogate presso un’altra sede, perché si possa tornare a ridare subito speranza a tanti aspiranti genitori”.