Uno degli ultimi rapporti regionali sulla disabilità evidenziava una complessiva stabilità nel numero di persone con disabilità residenti in Umbria, in quello di domande di invalidità totale o parziale presentate nella Regione e in quello di istanze accettate al termine dell’iter valutativo. Sarà anche per questo, perché è più facile introdurre procedimenti nuovi in un contesto rodato, che l’Umbria e più nel dettaglio la provincia di Perugia è stata scelta tra quelle in cui verrà testata la nuova legge sulla disabilità.
I numeri e una panoramica sulla disabilità in Umbria
Scendendo più nei dettagli dei dati sulla disabilità in Umbria, quello che salta subito all’occhio è un pattern in realtà ricorrente in molte regioni italiane: due terzi delle persone con disabilità riconosciuta dall’INPS sono anziani con più di sessantacinque anni; la restante parte è composta da adulti tra i 19 e i 65 anni (che contano, però, sul totale per meno del 23%) e in minor parte (il 7%) da bambini. Tutti gli anziani umbri a cui è stata riconosciuta una condizione di disabilità ricevono anche un assegno di accompagnamento (nelle altre fasce d’età è così solo per il 37% degli adulti e per il 23% dei bambini).
Per quanto riguarda la legge n. 104/92, quella che riconosce alle persone con disabilità una serie di agevolazioni incluse quelle sull’installazione di un montascale o servoscala che permetta di raggiungere l’abitazione in tutta comodità e sicurezza, gli ultimi dati disponibili riferiti all’Umbria confermano un numero di nuove richieste contenute ogni anno e ogni anno spartite nello stesso modo tra richieste per disabilità grave (generalmente due su tre) e richieste per il collocamento mirato (una su tre). Oltre la metà delle richieste di legge 104 effettuate in Umbria vengono accettate, soprattutto se della seconda tipologia (solo il 3% delle richieste che riguardano il collocamento mirato risultano rifiutate dagli uffici regionali dell’INPS).
Non ci sono grandi differenze nella distribuzione dei dati precedenti tra le diverse province umbre. In entrambe le provincie di Perugia e Terni, per esempio, guardando ai trattamenti economici che derivano da uno status di disabilità prevalgono di netto le indennità rispetto alle pensioni (che sono in totale meno di un terzo).
Perugia è tra le provincie in cui si sperimenta la nuova legge sulla disabilità
Come in parte accennato in apertura, questa relativa uniformità deve aver convinto a scegliere l’Umbria e in particolare la provincia di Perugia per sperimentare il funzionamento della nuova legge sulla disabilità. Da tempo annunciata e approvata a fine 2024, la legge 62/24 entrerà in vigore il prossimo anno: per questo le regioni stanno portando avanti al momento sperimentazioni su cosa servirà per applicarla al meglio, come cambierà il lavoro nelle ASL e nelle altre strutture coinvolte nell’assistenza delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Uno degli aspetti chiave ha a che vedere con la semplificazione dell’iter per aver riconosciuta la disabilità e le tutele connesse: semplificando all’estremo, al posto dell’attuale procedimento complesso e che prevede diversi step basterà il certificato medico introduttivo. La riforma della legge italiana sulla disabilità è ispirata, del resto, a migliorare la centralità della persona con disabilità nel contesto sociale: per farlo non si può non partire da un più immediato riconoscimento dei suoi diritti.