La folle notte appena trascorsa all’ospedale di Terni, da dove due detenuti italiani hanno cercato lìevasione tra gli spari della Polizia Penitenziaria e un inseguimento sul raccordo Terni-Orte, ha spinto i sindacati di Polizia a prendere dure posizioni.
Il segretario regionale del Sappe, Fabrizio Bonino attacca l’organizzazione della sorveglianza: “Non è possibile, ad esempio, che a Terni fossero solamente due i poliziotti in servizio di piantonamento dei detenuti in ospedale, uno dei quali classificato a regime di alta sicurezza”.
“Quel che è accaduto a Terni ha dell’incredibile – continua Bonino – con la sfrontatezza di due criminali ricoverati in ospedale che hanno tentato la fuga. Una cosa grave, che poteva creare maggiori problemi alla sicurezza e all’incolumità dei poliziotti, dei detenuti, di medici ed infermieri, dei cittadini. Denuncio una volta di più le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di polizia penitenziaria in servizio nei nuclei traduzioni e piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le nove ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del paese, fermi nelle officine perché non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri già percorsi”.
Il segretario generale dell’Osapp Leo Beneduci si allinea sulla posizione del collega del Sappe: “Restiamo basiti per come sia stato disposto un piantonamento di due detenuti, di cui uno classificato di alta sicurezza, e quindi di elevata pericolosità, con due soli agenti. E come accade quotidianamente, l’incapacità dell’amministrazione penitenziaria, ricade sempre ed esclusivamente sui poliziotti”.