L’ex imprenditore di San Giustino Davide Pecorelli, in carcere a Tirana da 4 mesi, è stato rilasciato oggi (18 settembre) dal tribunale albanese.
Alla fine la Corte d’Appello di Tirana – nell’udienza di appello odierna – ha dichiarato l’altotiberino, difeso dagli avvocati Andrea Castori e Massimo Brazzi, non colpevole del reato di truffa (il più grave).
La condanna definitiva – dato che sono stati comunque riconosciuti i reati di incendio doloso (caduta l’aggravante) e profanazione di tombe (prescritto l’attraversamento illegale di confine) – è risultata dunque essere pari a 9 mesi e 10 giorni di reclusione.
La Corte ha però sottolineato che, tenuto conto del periodo di detenzione già trascorso in Italia (ai domiciliari) ma soprattutto in Albania (che complessivamente supera appunto i 9 mesi), la pena è da considerarsi scontata. Per questo ne ha ordinato l’immediata scarcerazione.
Nel gennaio 2021 Pecorelli – sommerso dai debiti – aveva finto la sua morte, incendiando un’auto a noleggio nei pressi di Puka (Albania). Nove mesi dopo (settembre 2021) fu ritrovato naufrago su un gommone al largo dell’isola di Montecristo, dove si era diretto per cercare il fantomatico tesoro.
Dopo la condanna a 4 anni di carcere da parte del tribunale di Scutari, il via libera all’estradizione era arrivato un anno fa da parte della Corte di Appello. Lo scorso marzo è poi arrivata la decisione definitiva, con la conferma da parte del ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio. Oltre due mesi fa, grazie alla collaborazione tra Interpol albanese e italiana, la procedura di trasferimento oltre Adriatico di Davide Pecorelli si era conclusa con l’ingresso in carcere l’8 maggio scorso.