Imprenditori che si ispirano più ai filosofi del passato che agli economisti di Harvard. E che, soprattutto, ambiscono al bello ed alla tutela della natura che circonda le loro aziende. Quella che sembrava essere l’utopia di Brunello Cucinelli, intorno al borgo di Solomeo, ha attecchito anche nelle vicine Marche, dove Enrico Loccioni, imprenditore dell’impiantistica industriale e dell’automazione, ha prima costruito “due chilometri di futuro”, come lui li chiama, nella Vallesina, per poi adottare la vicina valle di San Clemente, che ospita l’antica abbazia di Sant’Urbano.
Perché per Loccioni, artigiano diventato industriale, come per Brunello Cucinelli, tutto nasce dalla terra ed è alla sua terra che l’imprenditore deve restituire parte delle sue ricchezze. E come il re del cashmere non ha dimenticato la sua Solomeo, Loccioni, i cui sistemi automatici di misurazione e controlli per il miglioramento della qualità sono installati in tutto il mondo, guarda alle campagne delle sue Marche. Dove, nell’incontro con Vittorio Merloni, gli offrì gli strumenti per controllare la qualità dei prodotti prima di venderli.
E come Cucinelli, anche Loccioni ricorda le sue origini umili, gli insegnamenti della famiglia, l’educazione al lavoro, a non sprecare nulla, ad essere riconoscente alla natura che ci dà di che mangiare.
Il gruppo fondato da Enrico Loccioni compare per sei anni consecutivi nella lista delle 100 migliori aziende italiane di Best Workplaces e al terzo posto nella classifica nel 2014.
Nel 2004 riceve la Laurea honoris causa in “Tecnologie per l’innovazione” conferita dall’Università di Camerino. E nel 2008, insieme ad un network di imprese di eccellenza, definisce e costruisce la prima comunità integrata completamente ecosostenibile in Italia, la Leaf Community, con cui dà vita al progetto “Leaf House”, un’abitazione autosufficiente dal punto di vista energetico e progettata in modo da non impattare l’ambiente.
Quindi, il Premio Nazionale per l’Innovazione e il Premio Impresa Ambiente di Legambiente per il Progetto “Leaf Community” e nel 2015 il titolo di Cavaliere del lavoro.
Storie simili, quella di Enrico Loccioni e del re del cashmere, tanto da meritarsi da parte del Corriere della Sera il titolo di “Brunello Cucinelli delle Marche”. A conferma di come Brunello Cucinelli, l’originale, sia ormai l’icona di un modo nuovo di fare impresa.