Da 100 anni anni attenta alla linea di chi si trova a transitare per via Baglioni, attirato dalla sua famosa panna montata. Eppure, i perugini non ce l’hanno certo con Umberto Olmati. Lui e la sua Antica Latteria sono ormai un’istituzione in centro. E lo hanno dimostrato partecipando numerosi alla festa per i 100 anni. Con le candeline posizionate sopra una versione extralarge del celebre maritozzo con la panna.

Del resto, l’Antica Latteria è tappa fissa degli impiegati degli uffici del centro, dei negozianti che aggiungono gusto in più alle tradizionali pause caffè. Dei turisti, a cui l’Antica Latteria viene consigliata al pari dei più famosi musei e monumenti cittadini. E di tanti avvocati che entrano nei vari tribunali (il Tar, tra l’altro, è proprio accanto) e uffici giudiziari in zona. Non fermarsi per un caffè e una brioche con la panna sarebbe “un reato”. E se lo dicono loro…

La Latteria Sociale

Un’istituzione presente fin dal 1925. Praticamente rimasta sempre allo stesso posto, dopo i primi 5 anni in via della Gabbia. Anche se in questi quasi cento anni è cambiato il centro di Perugia, sono cambiate le abitudini, il modo di lavorare. Non però il modo di preparare la panna. Con cui si farciscono maritozzi e cannoli. O si rende più sfizioso il caffè, secondo le tre regole d’oro ricordate nel cartello affisso nel locale:
• “non mettere mai lo zucchero sopra la panna”;
• “non mescolare la panna, altrimenti di scioglie!”;
• “non aspettare (chiacchierando) che la panna si sciolga, ma mangiala immergendola nel caffè”
Tempo per chiacchierare, preso il caffè, ce n’è. Anche perché Umberto, dal suo dolce osservatorio, è testimone di tanti avvenimenti che hanno interessato il centro storico. Sin dal 1954, quando è arrivato a lavorare in quella che allora si chiamava la Latteria Sociale. Fondata bel 1925, come ricorda il logo dell’azienda, poi denominata Antica Latteria. Da “sei facoltosi Perugini che, da produttori di latte, decidono di produrne anche i suoi derivati”, si legge nel Libro d’Onore del Comune di Perugia, che la certifica come una delle attività più antiche nel suo genere.

All’epoca, dalla cooperativa di Ponte San Giovanni si ricavavano burro, panna, ricotta, formaggi. A cui nell’attività trasferita in centro e affidata ai dipendenti si aggiungeva anche la produzione di yogurt. Terminato la mattina il giro delle abitazioni a cui portavano il latte fresco, i lattai si fermavano poco sotto il Palazzo del Capitano del popolo per conferire alla Latteria Sociale il prodotto rimasto nei contenitori. Latte che veniva scrupolosamente vagliato, perché poteva succedere che qualche venditore lo allungasse un po’ con l’acqua per guadagnare qualcosa in più.

L’arrivo di Umberto

Anche Umberto, che nel 1954 ha solo 15 anni, impara presto ad usare lo strumento che consente di scoprire la frode. E racconta di qualche venditore che, scoperto, se l’è data a gambe. Tutto questo prima dell’avvento della Centrale del latte, a cui poi tutti gli allevatori della zona conferiranno i loro prodotti.
Il latte acquistato veniva poi scremato, per farne appunto panna, burro e yogurt magro. Un lavoro che Umberto Olmati apprende dai tre dipendenti che ci sono già: Armando Venti, Pietro Cunambiagio, Italo Saccoccini. Quando nel 1974 la Latteria Sociale cessa, ai dipendenti viene offerto di rilevare l’attività, come liquidazione.

Nasce l’Antica Latteria

Nasce così l’Antica Latteria. Che ha nel simbolo la contadina che trasporta il latte, raffigurata nelle ceramiche artistiche realizzate all’interno del locale di via Baglioni (allestito nel 1930) da Federico Berardi, maestro della scuola elementare di Monteluce. All’interno si mangiava (qui venivano a cena i maestri della Sagra Musicale Umbra) fino a tardi e poi la mattina si servivano le colazioni.
Con Cunambiagio alle prese con problemi di salute e Venti che nel 1979 lascia, a portare avanti l’attività sono Olmati e Saccoccini. Quando anche quest’ultimo cessa di lavorare nella latteria, dal 1990 ad affiancare Umberto c’è il figlio Francesco.

Le norme stringenti e il Covid

Nel frattempo normative più stringenti, nuove esigenze di spazio e opportunità commerciali hanno costretto a togliere il grande bancone in pietra su cui faceva bella mostra di sé il Grifo di Perugia e tanti prodotti dell’alimentari, divenuto un caffè-pasticceria. Non manca mai, naturalmente, la panna montata, preparata secondo i metodi tradizionali appresi da Umberto dai suoi soci.

Un lavoro proseguito per 67 anni, interrotto a singhiozzo, come per tutte le altre attività, dai Dpcm durante la pandemia. Perché anche Umberto Olmati, che pure ha visto cambiare così tanto il centro storico di Perugia in questi decenni, qualcosa di paragonabile agli anni del Covid, confessa, non l’ha mai vissuto.

Ma anche quel periodo difficile è passato. Destinato ad addolcirsi nel mare di panna montata in cento anni di storia. Una storia perugina ripercorsa nelle celebri maioliche che adornano il locale. Che ora si è arricchito di quella donata da Sara Marchetti.

(la foto della festa dalla pagina Facebook dell’Antica Latteria)