Nascerà nel 2012 a Perugia il primo Urp giudiziario d'Italia, per facilitare l'accesso alla giustizia a qualsiasi cittadino, grazie a un protocollo d'intesa firmato nei giorni scorsi da comune, Corte d'Appello di Perugia e Procura Generale.
Lo sportello, novità assoluta in tutta Italia, sarà aperto nel palazzo di giustizia di corso Baglioni. “Obiettivo immediato -spiegano dal comune- l’ accoglienza e l’orientamento dell’utenza” per capire ed essere in grado di usufruire della “macchina della giustizia”, a volte oscura e inaccessibile a tantissimi cittadini.
Il protocollo è stato firmato nei giorni scorsi a Palazzo dei Priori dal sindaco Boccali, dal Procuratore generale della Repubblica, Giovanni Galati, e dal presidente della Corte d’Appello, Wladimiro de Nunzio.
“L’informazione è una parte essenziale delle funzioni della pubblica amministrazione”, ha detto de Nunzio. Anche perché, come ha ricordato il procuratore Galati, “il cittadino appare sperduto nei percorsi, anche materiali, degli uffici , ed avere un aiuto concreto avvicina le persone alla giustizia”. Tutti hanno sottolineato la novità, che fa di Perugia una delle città all’ avanguardia in questo campo.
L’ accordo prevede che il comune fornisca due dipendenti con idoneo profilo professionale per aprire all’ingresso del Palazzo di Giustizia, in piazza Matteotti, uno sportello dove il pubblico possa ricevere informazioni sui percorsi giudiziari, la dislocazione degli uffici e in generale su come usufruire del servizio giustizia, e dove si possano anche recepire anche eventuali osservazioni formulate dagli utenti. La corte di appello e la procura generale di Perugia si impegnano alla attuazione dell’accordo provvedendo alla formazione ed alla gestione del personale assegnato. Le modalità di funzionamento dello sportello, dal punto di vista operativo, dovranno ovviamente coordinarsi con il servizio di accesso e sicurezza dei locali del Palazzo di Giustizia.
L’iniziativa -si legge nel protocollo- nasce dalla “consapevolezza che garantire ai cittadini efficace accoglienza, ascolto e informazione sui servizi della giustizia e sulle strutture ad essa destinate costituisca una necessaria apertura delle strutture giudiziarie in una rinnovata politica dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e cittadini, improntata alla centralità dell’utente, rispetto al servizio erogato”. Inoltre, il fatto che lo spazio giudiziario sia visto come “spazio aperto”, garantisce le esigenze di trasparenza e di comunicazione proprie delle democrazie moderne.