(Car. Cer.) Non c’è solo la cassa integrazione ordinaria per tutti i 308 i dipendenti della Ims, l’ex Pozzi, fra le manovre decise dall’azienda del gruppo Castiglioni. L’assemblea sindacale tenuta stamani in fabbrica ha svelato che anche i lavoratori a tempo determinato non saranno riconfermati. Almeno quelli con i contratti in scadenza nelle prossime settimane. L’incontro di oggi è stato alquanto acceso e il sindacato ha dovuto fronteggiare la rabbia degli operai. “Siamo fortemente preoccupati, la crisi è più seria di quanto potessimo immaginare” afferma a TO® Francesco Giannini (Fiom Cgil) delegato a parlare con i giornalisti dai colleghi della triplice Adolfo Pierotti (Fim Cisl) e Umbro Conti (Uilm). Una problematica che se non è “strutturale”, come aveva tenuto a precisare ieri il direttore dell’azienda Massimo Santoro, sembra riguardare diversi aspetti aziendali: dalla produzione al commerciale alla parte finanziaria. “Per metà settembre – continua Giannini – abbiamo fissato un nuovo incontro con la proprietà per fare il punto della situazione. L’Ims ha comunque confermato l’intenzione di rimanere sul nostro territorio”. Una dichiarazione che spazza via le preoccupazioni della politica cittadina secondo la quale la società metalmeccanica era pronta a trasferire allo stabilimento di Dono (Como) parte della produzione. A preoccupare di più ora sono i lavoratori a tempo determinato, che negli ultimi anni erano arrivati a circa 90 unità e oggi sono una cinquantina. “L’azienda deve essere rilanciata a tutti i costi – dice al termine Pierotti – lo dobbiamo innanzitutto a questi dipendenti meno fortunati”.
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Crisi Ims, l’allarme del sindacato “situazione è seria. A metà settembre verifica”. Tagliati posti a tempo determinato
Mer, 03/08/2011 - 23:30