Le difficoltà conseguenti al mutamento delle condizioni meteorologiche e alla ridotta disponibilità delle risorse idriche obbliga ad un loro migliore utilizzo. Risparmio e razionalizzazione della risorsa idrica, riconversione degli impianti irrigui a scorrimento in impianti a pioggia, accelerazione delle procedure per la realizzazione delle opere di adduzione della diga del Chiascio sino al territorio folignate, utilizzazione dei pozzi presenti sul territorio sono, in sintesi, gli interventi individuati nel corso di un'affollatissima riunione degli agricoltori del territorio comunale di Foligno tenutasi nella sede del Consorzio della Bonificazione Umbra, in via Romana Vecchia.
Presenti all'incontro, il dottor Ugo Giannantoni e la dottoressa Candia Marcucci, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio, il geometra Brizi per l'assessorato all'ambiente della Regione e l'ingegner Rossini per la Provincia di Perugia, nonché i rappresentanti delle associazioni di categoria Coldiretti, Cia e Confagricoltura.Tutti d'accordo nel dichiarare che ci si trova di fronte ad una vera e propria “emergenza siccità”. Tale situazione è conseguenza della scarsità di precipitazioni piovose che ha interessato la valle umbra negli ultimi anni e che mette assolutamente in dubbio l'attivazione dell'impianto irriguo. Si consideri che nel 2006, nel periodo settembre-dicembre, l'intensità delle piogge è stata inferiore di ben il 42 per cento e nel 2007 del 54 per cento rispetto agli anni precedenti.La siccità attuale, dunque, cumulata con la situazione deficitaria della stagione passata, ha fatto sì che i corsi d'acqua e gli invasi non si siano rimpinguati.
Concorde in questo il geometra Brizi, che ha ricordato come la scarsità delle risorse idriche metta a rischio addirittura l'idropotabile tanto che, per la prima volta, le città umbre si troveranno a dover sopportare il fenomeno della turnazione. L'emergenza idrica, viene precisato, non è un fenomeno localizzato, ma attanaglia l'intera regione, tanto che tutti i corsi d'acqua umbri sono al minimo storico; si pensi alle sorgenti principali della regione: San Giovenale nel 2002 aveva una portata di 190 litri al secondo a fronte dei 109 l/s attuali; stessa sorte per Bagnara, Capodacqua, Rasiglia, rispettivamente da 57 l/s a 23 l/s, da 92 l/s a 74, da 216 l/s agli attuali 186 l/s
La vera priorità per il territorio, ha affermato il presidente Giannantoni, è invasare la diga del Chiascio e addurre l'acqua fino alla Valle umbra. Quest'anno la diga del Chiascio inizierà ad invasare quindici milioni di metri cubi di acqua ed è già stato spostato lo scarico di fondo per ovviare alla frana presente. È necessario, inoltre, continuare a realizzare le condotte già finanziate. (quelle ad oggi attuate arrivano fino a Brufa ed Assisi e si dovrà procedere a realizzarne una fino a Foligno). Nel piano di Sviluppo rurale la Regione ha previsto la possibilità di acquistare impianti a goccia e micro-irrigazione; sarà opportuno, inoltre, porre in essere laghetti in forma associata per i quali il contributo è pari al settanta per cento.
Questi impianti avranno priorità di finanziamento per la valle Umbra e per il Trasimeno che sono le zone con più problemi idrici. In merito a ciò, ha precisato Giannantoni, è stata attivata la progettazione esecutiva per arrivare con la condotta fino a Foligno. È necessario inoltre razionalizzare gli impianti irrigui gestiti dal Consorzio della Bonificazione Umbra, ha aggiunto il presidente, il quale ha ricordato come l'Ente si stia attivando per reperire almeno le risorse minime per avviare al più presto una progettazione preliminare per la riconversione degli impianti. Nel ricordare che l'Ente consortile ha già al suo attivo la realizzazione sperimentale di reti duali (esperienza che sarebbe di grande utilità nel folignate) ha anche informato che è già in fase di redazione, presso il Consorzio, un progetto per il risparmio idrico in agricoltura co-finanziato dal Ministero dell'agricoltura. Il Direttore del Consorzio ed il Capo Ufficio Manutenzione, inoltre, hanno annunciano che verranno sperimentate nel 2008, su parte del comprensorio irriguo spoletino, contatori controllati da badge elettronici gestiti direttamente dagli agricoltori; se la sperimentazione avrà successo, in termini di uso razionale dell'acqua, saranno diffusi su tutti gli impianti.
Evitare gli sprechi: di questo avviso il presidente della Coldiretti Benedetti, il quale ha sottolineato come l'obiettivo prioritario debba essere l'individuazione di strumenti che consentano agli agricoltori di razionalizzare la risorsa idrica e di utilizzare la stessa solo per la produzione di prodotti di qualità. Tale obiettivo potrà essere realizzato anche con una intensificazione dei controlli nel territorio folignate.
A fine seduta gli agricoltori intervenuti hanno chiesto di poter utilizzare, in caso di siccità, dei pozzi e l'ingegner Rossini ha comunicato che si farà quanto possibile per permetterlo. Da ricordare che un incontro analogo a quello tenutosi a Foligno, si era svolto nei giorni precedenti anche nello Spoletino.
