L'Umbria mette in campo 14,5 milioni di euro per le categorie che hanno dovuto sospendere o ridurre le attività a seguito dei provvedimenti anti-Covid
Sport, palestre, cultura, spettacolo, commercio, fiere: l’Umbria mette in campo 14 milioni e mezzo di euro a favore delle categorie che hanno dovuto sospendere o ridurre le proprie attività a seguito dei provvedimenti restrittivi anti-Covid, sia nazionali che regionali.
Nello specifico le misure sono state presentate durante la conferenza stampa in cui la Presidente Donatella Tesei ha anche fatto il punto sul piano di ottimizzazione e fusioni delle aziende partecipate dal governo regionale.
Gli assessori Michiele Fioroni e Paola Agabili hanno dunque illustrato le misure aggiuntive di ristoro, integrative o complementari rispetto a quelle già previste dal Governo, per le attività economiche e professionali colpite dalla crisi innescata dall’emergenza Covid.
I provvedimenti
Sono stati approvati due provvedimenti: uno per i lavoratori autonomi non garantiti, per i quali è previsto un contributo una tantum di 1.500 euro, ed uno per i settori dell’organizzazione di convegni e fiere e del commercio all’ingrosso di bevande e alimenti, per i quali è previsto un contributo variabile in base ad alcuni specifici criteri.
I lavoratori autonomi
Per i lavoratori autonomi è stato necessario prevedere tre diverse platee di beneficiari.
- La prima prevede il contributo per commercianti, artigiani, artisti o assimilabili che abbiano la propria sede di attività nei centri storici, all’interno di un centro commerciale, nei comuni colpiti dal sisma del 2016 o che si trovino in aree di particolare interesse naturalistico-ambientale o di interesse religioso.
- La seconda è relativa a tre diverse casistiche:
- i lavoratori autonomi dello spettacolo, iscritti alle gestioni ex Enpals o al fondo PSMSAD (Pittori, Scultori, Musicisti, Scrittori e Autori Drammatici);
- i lavoratori autonomi dello Sport, con contratto di collaborazione con il Coni, il Comitato Paralimpico, le federazioni sportive, gli enti di promozione riconosciuti, le società o le associazioni sportive dilettantistiche;
- i lavoratori della cultura previsti dal Codice dei Beni culturali: Antropologo fisico, Archeologo, Archivista, Bibliotecario, Demoetnoantropologo, Esperto di diagnostica, Storico dell’arte.
- Nella terza categoria rientrano numerose tipologie di lavoratori autonomi e titolari di micro o piccole imprese: commercio fiori e piante, ambulanti nel settore alimentare, attività audio-foto-visive, gestione impianti (sportivi, teatri ecc.), intrattenimento e tanti altri.
Commercio ed eventi
La misura dedicata al settore dei convegni e delle fiere prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto – variabile tra 1.500 euro, 4.000 euro o 8.000 euro, in funzione del fatturato – e si rivolge alle imprese che esercitino attività di organizzazione di convegni e fiere, di noleggio di strutture ed attrezzature per manifestazioni e spettacoli.
L’indennizzo per i soggetti operanti nel settore del commercio all’ingrosso di alimenti e bevande sarà invece determinato sulla base del numero dei dipendenti aziendali e sarà articolato in 4 fasce: 1.500 euro, 3.000 euro, 6.000 o 10.000 euro.
Come richiedere i ristori
Le domande potranno essere presentate a partire dal 14 gennaio prossimo, secondo le modalità che verranno specificate negli avvisi.
Le istruttorie per l’una tantum saranno a cura di Arpal Umbria con l’assistenza tecnica di Umbria Digitale e Sviluppumbria, mentre la gestione dell’avviso per convegni, fiere e commercio all’ingrosso di alimenti e bevande sarà a cura di Sviluppumbria, che per domande o informazioni su entrambi i provvedimenti ha attivato quattro numeri di telefono dedicati e un indirizzo E-mail (attivi dal 28 dicembre): per la sede di Perugia: 075/5681280 075/5681281; per la sede di Terni: 0744/806070 0744/806071; avvisounatantum@sviluppumbria.it
I commenti della politica
“Per i lavoratori autonomi – ha detto l’assessore Paola Agabiti – abbiamo messo in campo uno strumento importante dal punto di visto finanziario, con oltre 13,4 milioni di euro, e articolato per garantire ristori alle categorie penalizzate, non tutte ricomprese nelle misure di sostegno nazionali. Grazie alla fondamentale collaborazione fra strutture della Regione, Arpal e Sviluppumbria operiamo la più importante azione di ristoro a beneficio di lavoratori autonomi e piccole e micro imprese”.
“La manovra – ha rilevato l’assessore Fioroni – mira a sostenere, in questa grave fase che stiamo attraversando, gli operatori maggiormente danneggiati dalla crisi economica derivante dalla diffusione del Covid-19. Basti pensare alle perdite economiche subite dalle imprese che operano nel settore fieristico, dell’organizzazione di congressi ed eventi, che sono saltati a causa della pandemia, così come la filiera del commercio all’ingrosso di alimenti e bevande. Una misura – ha evidenziato – che si inserisce in un contesto di strumenti in parte in corso di definizione ed in parte già attivati finalizzati, non solo a trainare la nostra regione fuori dalla crisi ma anche a predisporre le basi per condurla in una nuova fase di sviluppo”.