Caso Astaldi, l’Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato all’unanimità la mozione, primo firmatario Marco Vinicio Guasticchi (Pd, vicepresidente dell’Assemblea), sottoscritta da tutti i consiglieri regionali, che chiede alla Giunta di “porre essere tutte le azioni di propria competenza, insieme alla Regione Marche, comprese le escussioni delle fideiussioni, intervenendo presso Governo, Anas e Quadrilatero, al fine di garantire la ripresa dei lavori nei cantieri, tutelando imprese e lavoratori che in questi mesi, nei diversi ruoli, sono stati interessati alla realizzazione delle opere”. L’atto di indirizzo fa seguito alla notizia della richiesta di ‘concordato in bianco’ presentata dalla società Astaldi, impegnata nei lavori della strada Perugia-Ancona, appaltati dalla Quadrilatero spa.
L’atto di indirizzo chiede anche di “intervenire presso Anac e i parlamentari della Repubblica affinché venga cambiata la normativa sugli appalti pubblici, che non tutela fino in fondo imprese e lavoratori; di sostenere le imprese e i lavoratori coinvolti nella vicenda presso il sistema del credito”.
Un danno perché porterà ritardi nel completamento dell’opera, ma anche una potenziale bomba contro le aziende subappaltatrici, con reali rischi di fallimenti – ha evidenziato Chiacchieroni nel presentare l’atto di indirizzo – che coinvolgerebbe centinaia di operai e decine di imprenditori umbri. E questo, nonostante la società Quadrilatero avesse ricevuto in estate 30 milioni di euro per lavori già eseguiti.
“Le aziende umbre e marchigiane interessate – ha informato il consigliere eugubino Smacchi – lamentano di non capire perché i fondi versati ad Astaldi finiranno nel concordato (alle banche) e non verranno versati alle società che hanno effettuato i lavori. Ci sono aziende umbre con esposizioni superiori al milione di euro, in difficoltà anche nel pagare gli stipendi: ci sono 950 dipendenti dell’indotto che non hanno alcuna certezza sugli stipendi e sul futuro del proprio posto di lavoro“.
Da qui la mozione per cercare di salvare almeno le imprese locali e, in prospettiva, il futuro dell’opera. “Dal punto di vista formale – ha però avvertito la presidente Marini – siamo in una fase in cui sarà difficile assumere iniziativeche possano determinare gli effetti da noi auspicati. Il tratto umbro della Perugia–Ancona è completato ma in quella zona siamo passati per la terza impresa che avvia una procedura di uscita dal contratto con Quadrilatero. Astaldi è uno dei più grandi gruppi italiani, aveva quindi requisiti tecnici e capacità finanziaria per poter completare i lavori. Quadrilatero paga il soggetto con cui ha il contratto (Astaldi) che non ha perso i requisiti per avere appalti pubblici anche se è al centro di una procedura da parte dei creditori. Astaldi ha contratti di appalto per altre grandi opere Anas e infrastrutture nazionali. La situazione è complessa e finché non si conclude la fase di accettazione del concordato non si può agire. Quando esso verrà definito – ha spiegato la governatrice – si riapriranno tutte le partite, anche per le nostre imprese e per i lavoratori, che possono dipendere anche da affidatarie indirette di Astaldi. Dovremo capire cosa farà Quadrilatero per arrivare al completamento dell’opera. La rescissione dei contratti in essere da parte di Astaldi non è neppure automatica“.