Nella sua abitazione a Giuncano aveva dato vita ad una vera e propria centrale dello spaccio. Ma l’attività di una donna di 51 anni ha insospettito diversi abitanti della frazione, che hanno segnalato il sospetto viavai di persone ai carabinieri della stazione di Terni. Ed alla fine la donna, classe 1968, nullafacente e con precedenti specifici, è stata arrestata per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e per detenzione di metadone.
L’operazione dei militari dell’Arma della Compagnia ternana guidata dal capitano Alessio Perlorca si è concretizzata con appostamenti e pedinamenti continuati. Dopo un’attenta osservazione durata diverse ore, i carabinieri della stazione di Terni sono entrati in azione bloccando un gruppo di persone che erano appena usciti dall’abitazione della donna.
L’azione repentina dei militari è stata notata dalla donna che, nel disperato tentativo di disfarsi della sostanza, ha gettato dalla finestra una busta bianca, venendo però notata.
Dopo averla recuperata, i carabinieri hanno dunque eseguito una minuziosa perquisizione in tutte le stanze dell’abitazione trovando 5 buste di plastica trasparente termosaldate e sottovuoto, del peso lordo di circa 60 grammi l’una, contenenti marijuana, 1 barattolo in vetro contenente marijuana per 52 grammi, 1 calzino in lana contenente 2 involucri in cellophane con eroina del peso di 7 grammi, 1 contenitore in plastica con all’interno semi di canapa indiana per complessivi 6 grammi, 4 flaconi da 50 milligrammi ciascuno di metadone, 1 taglierino, 1 coltello, 1 paio di forbici e 6 tritaerba (tutto materiale intriso di sostanza stupefacente), 1 bilancino elettronico, banconote di vario taglio, provento dell’attività di spaccio, per un totale di 1280 euro, 1 macchinario per il sottovuoto.
L’aspetto più interessante della vicenda è riferito al ritrovamento di un’agendina sulla quale la spacciatrice aveva appuntato dettagli delle proprie attività di spaccio, con annotazione delle sostanze distribuite e nomi di persone, aspetti che saranno certamente approfonditi per tentare di risalire alla filiera dello smercio.
Al termine delle operazioni di rito, come disposto dall’autorità giudiziaria la donna è stata condotta agli arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito per direttissima.