Covid, incontri con i sindaci per le "mini zone rosse" | Tesei sollecita l'Anci

Covid, incontri con i sindaci per le “mini zone rosse” | Tesei sollecita l’Anci

Massimo Sbardella

Covid, incontri con i sindaci per le “mini zone rosse” | Tesei sollecita l’Anci

Ven, 29/01/2021 - 14:14

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Le autorità sanitarie hanno "suggerito" i divieti per limitare la circolazione del virus | Indici di incidenza, questi i comuni a rischio

Covid, primi incontri (già nella giornata di giovedì, proseguiti anche oggi) con i sindaci dei comuni del Perugino dove è più alta l’incidenza dei contagi rispetto alla popolazione residente. L’obiettivo è quello di ordinanze localizzate in base alle criticità. Delle “mini zone rosse”, per provare a evitare che tutta l’Umbria diventi “zona rossa”, come hanno spiegato l’assessore Coletto e il direttore Dario.


Coronavirus, stretta su alcuni comuni del Perugino
per evitare la zona rossa per tutta l’Umbria


Saranno i singoli sindaci, con mirate ordinanze, a prevedere gli ulteriori divieti oltre a quelli nazionali del Dpcm (con l’Umbria ancora in zona arancione) e all’ordinanza della presidente Tesei. Prevedendo misure che di fatto sono “suggerite” da Asl e Nucleo epidemiologico della Regione Umbria.

Per evitare che i sindaci cedano a pressioni per evitare alcune strette, la governatrice ha creato una cornice istituzionale di riferimento, consultandosi con il prefetto di Perugia, Armando Grandone.

La governatrice ha quindi inviato oggi una lettera al presidente regionale dell’Anci (Associazione nazionale Comuni) Umbria, Michele Toniaccini, in cui condivide la situazione epidemiologica umbra e la sua evoluzione.

Tesei sollecita l’Anci, “nello spirito di una leale e fattiva collaborazione”, ad una immediata valutazione, insieme ai sindaci dei territori in cui vi è una elevata incidenza di casi settimanali, al fine di individuare una serie di iniziative territoriali temporanee, in aggiunta alle limitazioni regionali e nell’ottica del perseguimento del principio di massima precauzione, allo scopo di ridurre le occasioni di contagio.

“Il tutto nell’auspicio – si legge nella nota della Regione – di trovare una risposta condivisa dei Comuni maggiormente interessati, pur nell’autonomia di valutazione dei sindaci, e, ovviamente, fermo restando la massima collaborazione delle Asl locali, del commissario all’emergenza Covid e della sanità regionale tutta”.

I comuni a rischio

I comuni a rischio, quelli in cui scatterà quella che è stata definita la “mini zona rossa”, sono quelli in cui l’incidenza settimanale dei casi è superiore ai 200 – 250 ogni 100 mila abitanti. Un limite attualmente superato da comuni quali Deruta, Magione, Torgiano, Marsciano. E Perugia, dove si valutano possibili misure limitate ad alcune zone o frazioni. Tra i 250 e i 200 casi settimanali ogni 100 mila abitanti ci sono anche Città della Pieve, Castiglione del Lago, Gubbio e Foligno. L’area più colpita in questa fase, dunque, è quella di Perugia e delle zone limitrofe, verso il Trasimeno e verso la Media Valle del Tevere.

Per i comuni più piccoli si faranno delle valutazioni mirate. In quei casi, infatti, anche i contagi in poche famiglie possono far salire l’incidenza media. Esemplare il caso di Vallo di Nera, il comune umbro attualmente con l’incidenza più alta in base alla dashboard regionale, caratterizzato però da pochi abitanti e da numerose persone ufficialmente residenti, ma domiciliate altrove.


A Vallo tasso di positivi più alto dell’Umbria, ma quasi tutti abitano fuori Comune


“Mini zone rosse”: le misure restrittive

Sulla base delle ordinanze già emesse nei giorni scorsi dal sindaco di Magione, Giacomo Chiodini, dopo un confronto con le autorità sanitarie, nei comuni a maggiore incidenza Covid si potranno prevedere ulteriori divieti per l’ingresso nei negozi (numero di clienti per mq, divieto di ingresso per più persone dello stesso nucleo), chiusure dei parchi pubblici, anticipazione dell’orario di coprifuoco. Misure sulle scuole (come quelle già assunte da molti sindaci per singoli istituti) possono essere previste solo un caso di specifiche esigenze sanitarie.

Insomma, sono chiamate solo impropriamente “mini zone rosse”, perché le “misure comunali di mitigazione del rischio evolutivo” sono slegate dai divieti delle vere zone rosse, quelle decise su scala nazionale dal Ministero della salute.

I provvedimenti restrittivi dovranno essere assunti nelle prossime ore, così da poter entrare in vigore già dalla giornata di domenica e comunque dalla prossima settimana.

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